Biorepack: tutti i vantaggi della transizione alla capsula di caffè compostabile

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Biorepack: tutti i vantaggi della transizione alla capsula di caffè compostabile

Le capsule e le cialde di caffè si sono affermate come un’abitudine quotidiana per milioni di italiani, grazie alla loro facilità d’uso e alla garanzia di un prodotto sempre fresco.

I dati forniti da Mediobanca nel 2022 rivelano che oltre il 37% del caffè torrefatto venduto in Italia è rappresentato da capsule monouso, con altre cialde a coprire un ulteriore 6%. Questo significa che quasi la metà del caffè acquistato proviene da queste pratiche forme di consumo, un trend che si riflette a livello globale.
Secondo AMI Consulting, il mercato delle capsule è in costante crescita, con previsioni che supereranno i 90 miliardi di unità vendute entro cinque anni. Di queste, circa 50 miliardi si consumano in Europa, e 2,8 miliardi solo in Italia.
Tuttavia, la diffusione delle capsule non è priva di conseguenze ambientali. È fondamentale sviluppare sistemi di gestione efficaci per il corretto smaltimento di cialde e capsule, riducendo così l’impatto ecologico. Attualmente, solo il 6% delle capsule è compostabile, mentre il 22% è in alluminio e il 72% in plastica. Questo solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di queste soluzioni.

L’incontro di TriestEspresso Expo: verso una soluzione compostabile

Per affrontare queste problematiche, il consorzio Biorepack ha organizzato un incontro durante l’undicesima edizione di TriestEspresso Expo.
Il direttore generale di Biorepack Carmine Pagnozzi ha sottolineato l’importanza di un corretto smaltimento degli scarti di caffè, affinché milioni di chili di rifiuti non finiscano nell’indifferenziato. Il compostaggio degli scarti organici è essenziale per restituire fertilità ai terreni agricoli e promuovere una gestione circolare delle risorse.

Diverse aziende stanno investendo nella transizione verso materiali compostabili.
Alberto Castellanza di Novamont ha presentato tecnologie che consentono di produrre capsule compostabili in Mater-Bi, caratterizzate da un alto contenuto rinnovabile e una carbon footprint certificata secondo gli standard internazionali.
Gianluigi Mariani di Fi-Plast ha evidenziato come la loro ricerca e sviluppo si sia concentrata su soluzioni biocompostabili dal 2013, offrendo già oggi capsule perfettamente funzionanti e all’avanguardia.

Anche startup come la torrefazione bolognese GISE Caffè stanno contribuendo a questo cambiamento. Andrea Palmieri Food & Sensory Manager – Master of coffee di GISE ha osservato come i consumatori mostrino un crescente interesse per le capsule compostabili, un passo significativo verso la sostenibilità. Queste capsule non solo garantiscono ottime prestazioni, ma semplificano anche il processo di smaltimento, riducendo il rischio di errori nel conferimento.

In conclusione, il passaggio a capsule compostabili rappresenta una risposta concreta alle esigenze di un mercato sempre più attento all’ambiente. Investire nella sostenibilità non è solo un obbligo, ma una scelta strategica per il futuro del caffè in Italia e nel mondo.


BIOREPACK, Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, è un consorzio di diritto privato, senza fini di lucro, con statuto approvato con decreto del Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, con la finalità di garantire lo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo organico delle bioplastiche assieme alla frazione organica dei rifiuti (art. 182 ter del TUA – d.lgs. n. 152/2006)t. È costituito da oltre 200 imprese, attive nella produzione di materie prime, trasformazione e utilizzo industriale degli imballaggi in bioplastica compostabile certificata UNI EN 13432, nonché del loro riciclo organico.

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