La chiusura dello stabilimento Barry Callebaut di Intra, parte del gruppo svizzero leader mondiale nella produzione di cioccolato, è ormai confermata per il 30 giugno 2025. Questa decisione segna un momento critico per i 118 lavoratori diretti, che diventano circa 150 considerando l’indotto, e per l’intera comunità di Verbania.
Secondo l’azienda, il sito di Intra non garantisce un futuro sostenibile. Le principali difficoltà risiedono nella posizione logistica, poco pratica per la distribuzione e l’espansione, essendo situata nel centro storico di Intra. Nonostante le spiegazioni, i lavoratori e i sindacati ritengono le motivazioni poco convincenti e continuano a cercare soluzioni.
Il piano prevede un graduale calo della produzione fino alla chiusura definitiva a giugno 2025. Barry Callebaut ha mostrato apertura nel concedere una proroga al 31 agosto 2025, qualora emergesse un potenziale acquirente in grado di garantire la continuità occupazionale. È stata stilata una lista di 150 possibili aziende interessate al sito produttivo, ma l’azienda ha posto una condizione chiave: nessuna vendita a diretti concorrenti.
Durante il vertice in Regione Piemonte, con la partecipazione del sindaco di Verbania Giandomenico Albertella, dei sindacati, e della vicepresidente regionale Elena Chiorino, è stata ribadita la priorità di trovare un nuovo acquirente che possa mantenere i livelli occupazionali. Tuttavia, la complessità del processo rende incerto il futuro dei lavoratori.
Un consiglio comunale aperto si terrà il 18 dicembre a Verbania, occasione in cui saranno valutate ulteriori proposte e iniziative. Le istituzioni locali, insieme al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, stanno lavorando per mitigare l’impatto della chiusura. L’obiettivo condiviso è salvaguardare i posti di lavoro e attrarre investimenti per una reindustrializzazione del sito.
La chiusura di Barry Callebaut rappresenta un duro colpo per la comunità di Verbania, che ora affronta una sfida cruciale. La necessità di soluzioni concrete per il futuro del sito produttivo e dei lavoratori è più pressante che mai.