Strettamente collegato al calo della produzione industriale, c’è quello più specifico del settore che si occupa della produzione di macchine utensili, robot ed automazione, destinati alla lavorazione dei materiali necessari, appunto, per la produzione industriale.
Ne è esempio l’ultimo dato relativo alla produzione di vending machine che nei primi 6 mesi del 2024 ha registrato un calo del 20,9%. Di conseguenza, i produttori hanno ridotto gli investimenti in macchinari specifici per la lavorazione dei distributori automatici.
L’esempio del nostro comparto può essere considerato specchio di quanto sta accadendo nel mondo della produzione industriale, in calo sia in Italia che in Europa, con la crisi del settore automotive in evidenza.
In questo contesto, secondo quanto emerso dalla conferenza stampa di fine anno organizzata da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione che rappresenta i costruttori italiani di macchine utensili, robot e sistemi di automazione, il 2024 si è concluso con un calo del 11,4% della produzione, scesa a 6.745 milioni di euro. La flessione è stata principalmente attribuita alla riduzione delle consegne sul mercato interno, che sono diminuite del 33,5%, a causa della scarsa propensione all’investimento da parte delle aziende italiane.
I consumi interni di macchine utensili, robot e automazione hanno subito un drastico calo del 34,8%, scendendo a 3.795 milioni di euro, mentre le importazioni hanno registrato un -36,5%. Tuttavia, l’export ha mostrato una crescita più contenuta ma positiva, con un aumento delle esportazioni del 6,3%, raggiungendo i 4.490 milioni di euro, un valore record.
Le previsioni per il 2025: un lieve miglioramento
Per il 2025, le prospettive sono meno cupe. Seppur non si preveda una ripresa forte, i costruttori italiani di macchine utensili si aspettano una crescita moderata. Secondo le previsioni elaborate dal Centro Studi di UCIMU, la produzione dovrebbe salire del 2,9%, raggiungendo 6.940 milioni di euro. La ripresa sarà principalmente trainata dall’export, che dovrebbe restare sostanzialmente stabile, e dalla moderata ripresa delle consegne sul mercato interno, che potrebbero crescere dell’8%, portando le vendite a 2.435 milioni di euro. Anche i consumi interni dovrebbero segnare una ripresa, seppur lieve, con un incremento del 7,2%, pari a 4.070 milioni di euro, e le importazioni potrebbero aumentare del 6,2%, a 1.635 milioni di euro. Tuttavia, il rapporto export/produzione, che ha raggiunto il 66,6% nel 2024, dovrebbe scendere leggermente al 64,9%.
Le sfide del mercato interno e l’incertezza fiscale
Nonostante l’incremento delle esportazioni, il mercato interno continua a rappresentare una sfida per le aziende italiane. Riccardo Rosa, presidente di UCIMU, ha sottolineato come il mercato interno, che aveva registrato crescite straordinarie nei due anni precedenti, fatichi a riprendersi. Questo è dovuto anche ai ritardi nell’attuazione della Transizione 5.0, un piano che avrebbe dovuto incentivare l’adozione di tecnologie più efficienti e sostenibili nelle imprese italiane.
Il 2024 è stato un anno di grande incertezza anche sotto il profilo fiscale, con le aziende che attendono modifiche nelle politiche governative per incentivare maggiormente gli investimenti in tecnologie avanzate. Rosa ha evidenziato la necessità di misure correttive urgenti, in particolare per quanto riguarda gli incentivi per la sostituzione di macchinari obsoleti e per una maggiore sostenibilità delle imprese.
La Transizione 5.0, che promuove l’uso di risorse in modo più efficiente e sostenibile, potrebbe rappresentare una grande opportunità per il settore. Le modifiche proposte alla Legge di Bilancio, che potrebbero includere incentivi per la sostituzione dei macchinari obsoleti, potrebbero dare una spinta positiva all’industria manifatturiera. Se implementate correttamente, queste misure potrebbero favorire una ripresa della domanda e stimolare l’innovazione nelle imprese italiane.
Se il 2024 si è rivelato un anno difficile per l’industria delle macchine utensili in Italia, il 2025 potrebbe segnare l’inizio di una ripresa moderata. Le esportazioni restano la principale fonte di crescita, ma l’incertezza legata al mercato interno e alle politiche fiscali potrebbe continuare a frenare il pieno recupero del settore. Per questo, è fondamentale che il governo e le associazioni di categoria agiscano prontamente per supportare il settore.