
Vagabond Wines ha trasformato il modo di vivere il vino a Londra grazie a un’idea semplice che automatizza la spillatura “a pagamento”. Si tratta di distributori automatici self-service che permettono di degustare oltre 140 etichette, grazie ai quali si possono degustare vini al proprio ritmo, senza pressioni, scegliendo tra assaggi, mezzi bicchieri o calici pieni.
Esperienza che Vagabond Wines aveva già testato con l’installazione di vere e proprie vending machine ed un distributore automatico di prosecco, posizionato in strada pubblica, che però aveva suscitato perplessità e l’intervento delle autorità.
Nei suoi otto locali nella capitale inglese e uno a Birmingham, invece, Vagabond rende il vino accessibile, informale e interattivo. Basta ricaricare una carta prepagata – simile a una Oyster card ma dedicata al vino – e iniziare il proprio viaggio sensoriale.
Il funzionamento è intuitivo e coinvolgente: ogni bottiglia è conservata alla temperatura ottimale e dotata di un rubinetto con scheda informativa e note di degustazione. Gli utenti possono avvicinarsi, selezionare la dose desiderata e assaporare in autonomia ogni vino.
Il sistema consente a chiunque – dal neofita all’esperto – di esplorare il mondo del vino in modo personalizzato e senza impegno economico eccessivo. I prezzi sono accessibili e la qualità delle etichette è elevata, con una selezione curata da sommelier professionisti.
Oltre all’esperienza tecnologica, Vagabond Wines offre la presenza di esperti in sala pronti a suggerire, consigliare e raccontare le storie dietro le etichette. È un perfetto equilibrio tra autonomia e guida, che rende il wine tasting un’esperienza davvero inclusiva.
La distribuzione automatica di vino è diffusa anche in altri Paesi come in Francia, patria del vino ed anche in alcune regioni italiane iniziano a comparire soluzioni simili: distributori automatici di vino che portano la degustazione al consumatore in maniera innovativa e sostenibile.
Questa nuova frontiera della distribuzione automatica non solo cambia il modo di vendere vino, ma avvicina nuovi pubblici a un mondo spesso percepito come elitario. Una vera occasione anche per il settore vending italiano, che può integrare soluzioni simili per ampliare il proprio mercato.