04-06-2015 – Un Istituto d’Istruzione Superiore friulano ha indetto una gara per l’assegnazione del servizio di somministrazione automatica stabilendo l’assegnazione di 50 punti per l’offerta tecnica e 30 per l’offerta economica.
Nell’ambito dell’offerta tecnica, i punti assegnati per la voce “tempi d’intervento tecnico” e per la voce “tempi d’intervento per rifornimento” erano 5 per ciascun punto. Una delle ditte concorrenti ha ottenuto il massimo del punteggio, rispondendo nel seguente modo:
Tempi d’intervento per guasto: “ciò che ci contraddistingue maggiormente è la garanzia al cliente di un’assistenza tempestiva ed efficiente utilizzando le più avanzate tecnologie, segnalando la chiamata al nostro automezzo più vicino a voi per l’intervento tecnico richiesto, in caso di guasto siamo presenti sul luogo entro pochissimi secondi essendo presenti in zona tutti i giorni…”
Tempi d’intervento per rifornimento: “è nostra volontà impegnarci in un servizio giornaliero di assistenza tecnica e ricarica dei distributori se necessario 2 volte al giorno. Se richiesto si interviene in pochi secondi”.
Il TAR ha ritenuto scorrette e irragionevoli le risposte della ditta concorrente, la quale ha prontamente fatto ricorso. Il Consiglio di Stato, però, ha confermato il giudizio del TAR e, con sentenza n. 2682 del 28 maggio 2015, ha osservato che quello contenuto nell’offerta tecnica dell’impugnante non poteva trattarsi di un impegno serio, perché la prestazione non può di certo essere adempiuta nello spazio temporale indicato dall’offerente, nemmeno volendo ipotizzare che personale e mezzi siano costantemente in attesa al di fuori dei locali dell’Istituto scolastico. Per di più, si tratta di un’ipotesi assolutamente irragionevole, perché – secondo nozioni di comune conoscenza – non sostenibile economicamente.
Fonte e integralità della notizia su Il Quotidiano della PA.it
