19-09-2016 – Sono trascorsi solo pochi giorni dall’avvio della mobilità per tutti e 75 dipendenti dello stabilimento abruzzese di Acqua Santa Croce e già la situazione si complica.
I lavoratori, infatti, hanno proclamato lo stato di agitazione e stanno pianificando iniziative che metteranno in campo nei prossimi giorni e che coinvolgeranno sia la Regione che la proprietà.
La crisi è nata dalla negazione del rinnovo dell’autorizzazione a prelevare acqua dalla fonte di Canistro da parte della Regione, concessione che era stata revocata per irregolarità della documentazione che l’azienda aveva prodotto.
Pare che, nonostante l’apposizione dei sigilli, lo stabilimento avesse proseguito nell’attività, continuando ad attingere acqua e che questo “comportamento” abbia ulteriormente irrigidito la Regione che, non autorizzando il rinnovo, intende indire un nuovo bando.
Da qui, la decisione della proprietà di procedere al licenziamento dei dipendenti e la conseguente reazione di lavoratori e forze sindacali. Queste ultime, pur appoggiando le motivazioni addotte dalle autorità regionali, sono preoccupate per il destino dei dipendenti e per l’impatto sociale che la perdita di altri posti di lavoro potrebbe avere sul territorio.
Oggi, 19 settembre, è previsto un incontro tra Regione e proprietà, il cui esito è ovviamente molto atteso.