21-10-2019 – L’Agenzia delle Entrate ha risposto al quesito posto da un gestore che ha concesso i distributori automatici in comodato d’uso a palestre, senza che essi siano dotati di alcun sistema di incasso e di alcuna periferica di pagamento.
Le suddette vending machine funzionano con abbonamenti o con chiavi che i consumatori acquistano direttamente alla reception delle palestre, le quali registrano i relativi incassi e provvedono a documentarli tramite l’emissione di ricevute direttamente ai clienti.
Il gestore si poneva il quesito se tali distributori automatici dovessero essere censiti e se essi fossero soggetti alla trasmissione telematica dei corrispettivi.
Va detto che, il titolare delle palestre, annota gli incassi su apposito registro e a fine mese calcola le percentuali da riconoscere al gestore in base alle vendite, emettendo regolare documento fiscale.
Il legislatore ha esaminato il caso specifico, estendibile evidentemente ad altre installazioni simili (e non solo al caso delle palestre preso in esame) ed ha stabilito che i distributori automatici in oggetto si differenziano da quelli tradizionali, poiché non presentano alcuna periferica in grado di memorizzare e permettere il rilevamento dei dati di vendita.
Valgono, in questo caso, le operazioni fiscali compiute dal titolare delle palestre che, in questo modo, esonera il gestore da ogni operazione, purché le vendite al distributore (con abbonamento o con chiavetta) siano effettuate dopo l’emissione della ricevuta fiscale al cliente da parte del titolare dell’attività sportiva.