L’ultimo decreto del Consiglio dei Ministri ha annoverato la vendita attraverso distributori automatici tra quelle ancora possibili, dando un po’ di sollievo ad un Settore costretto progressivamente a ridurre l’attività, a seguito della chiusura di tante strutture, prime fra tutte scuole e università, e all’inaccessibilità di altre per motivi di sicurezza.
I negozi automatici hanno continuato a lavorare, pur tra restrizioni e richieste impossibili da parte di alcuni comuni, come ad esempio di far presidiare la postazione da un addetto che vigilasse sul mantenimento delle distanze e sanificasse le parti esterne delle macchine dopo ogni consumazione.
Negli ultimi giorni la situazione è andata precipitando in molti comuni di ogni parte d’Italia a causa del comportamento irresponsabile e talvolta “furbo” degli avventori, che hanno scambiato lo shop 24 per un punto d’incontro, causando quegli assembramenti che, a questo punto, devono considerarsi non sconsigliati ma vietati.
Alcuni sindaci si sono visti costretti a far chiudere i negozi automatici, assestando in questo modo un ulteriore colpo alla Distribuzione Automatica, non di certo per loro volontà ma per l’irresponsabilità di quanti continuano a non attenersi alle regole.
Stessa sorte per le Case dell’Acqua di molti comuni, anch’esse disattivate fino a data da destinarsi.
Vale su tutti il commento del sindaco di Bari Antonio Decaro:
“In questi giorni tante sono le segnalazioni arrivate sugli assembramenti di giovani e meno giovani all’interno dei locali dove sono installati i distributori automatici e visto che i gestori non hanno provveduto a quanto indicato nel decreto del governo sulla gestione degli ingressi abbiamo disposto la chiusura – spiega il sindaco Decaro -. Come abbiamo fatto per altre situazioni, dove non arriva la responsabilità dei singoli è necessario intervenire con provvedimenti di chiusura perché il nostro primo e unico obiettivo in questo momento deve essere tutelare la salute pubblica”.
Una sola nota: non diamo la colpa ai gestori!