Ha avuto vita breve l’ordinanza del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu che il 19 marzo aveva disposto la chiusura dei distributori automatici H24 su tutto il territorio comunale, con lo scopo di contenere la diffusione del contagio da COVID-19. Unica  eccezione “quelli ubicati all’interno delle strutture pubbliche e private, purché abbiano esclusivo accesso dalla struttura ospitante e non siano dotate di ingressi autonomi e diretti sulla pubblica via”.

Alla decisione aveva opposto ricorso la società Diana srls che gestisce alcuni punti vendita, ricorso immediatamente accolto dal TAR di Cagliari che, in tempi inaspettatamente brevi, ha preso la sua decisione.
Secondo i giudici la disposizione del sindaco è stata un eccesso, poiché l’attività di distribuzione automatica di bevande e alimenti va assimilata alla categoria della rivendita di generi alimentari che, come stabilito da decreto ministeriale sull’emergenza coronavirus, è tra le attività indispensabili. Inoltre, i giudici hanno considerato il danno grave per la Diana srls, il cui titolare da quest’attività trae l’unico sostentamento per sé e la sua famiglia.
Nella sentenza i giudici hanno però precisato che i punti vendita automatici non potranno essere aperti h24, ma dovranno seguire gli orari dei negozi di generi alimentari.

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