I rifiuti non vogliono finire in discarica, ma avere una nuova vita e tornare ad essere utili per l’umanità. È questo in sintesi il messaggio che gli sceneggiatori del cartoon TRASH, Francesco Dafano e Andrea Nobile, vogliono trasmettere al pubblico, soprattutto a quello più giovane, attraverso le avventure dei simpatici personaggi.
Reietti della società i rifiuti, protagonisti di questo film d’animazione, sono senza vita e abbandonati per le strade di una fantomatica città, finché non scende la notte.
Solo allora, essi prendono vita con un unico scopo: raggiungere la Piramide Magica, un luogo fantastico dove da Rifiuti potrebbero essere trasformati in Portatori, oggetti nuovamente utili, e conquistare così la felicità. Ma lungo la strada che li porterà alla Piramide Magica incontreranno il loro nemico numero uno: i Risucchiatori, le macchine per le pulizie, il cui unico scopo è catturarli per portarli in discarica, dove la loro morte sarebbe definitiva e il loro stato di rifiuti irreversibile.
Perché raccontare il trailer di TRASH in questo contesto? Perché per una volta la comunicazione su questo attualissimo tema cambia registro: non demonizza i rifiuti, ma li considera una risorsa. Sta all’uomo valorizzarli in questa direzione, ai suoi comportamenti nei confronti di bottiglie e lattine: dare loro una seconda possibilità rappresenta l’unica strada percorribile verso l’economia circolare.
È quanto il Vending si sforza di far comprendere ormai da anni, mettendo in campo azioni concrete come il progetto RiVending di CONFIDA e confrontandosi con coloro che demonizzano la plastica e i rifiuti in generale, considerando bicchieri, palette e bottiglie monouso un nemico, senza comprenderne le potenzialità in quanto risorsa sostenibile. Solo riciclando correttamente i rifiuti si potrà passare all’economia circolare, risparmiando materia prima vergine attraverso il corretto recupero e riuso di tutta quella “di seconda mano” che quotidianamente l’umanità produce.
TRASH uscirà nelle sale cinematografiche il 16 ottobre, ma il suo messaggio sarebbe ancora più incisivo se il film venisse proiettato nelle scuole e qui diventasse argomento di approfondimento e confronto.
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