Con un comunicato stampa del 3 agosto scorso, PepsiCo ha annunciato di aver stipulato un accordo con PAI Partners (PAI) per vendere i marchi di succhi Tropicana, Naked ed altri in tutto il Nord America e di aver opzionato la vendita irrevocabile di alcune attività di succhi di frutta in Europa. L’operazione si tradurrà in un introito di cassa, ante imposte, di circa 3,3 miliardi di dollari, che andranno a rafforzare il bilancio della multinazionale americana. Essa, tuttavia, manterrà una quota di minoranza del 39% in una joint venture di nuova costituzione. PAI, una delle principali società di private equity con una forte esperienza nel settore alimentare e delle bevande, diventerà l’azionista di maggioranza.
“Questa joint venture con PAI ci consente di realizzare un significativo valore iniziale, fornendo al contempo l’attenzione e le risorse necessarie per guidare un’ulteriore crescita a lungo termine per questi amati marchi“, ha affermato il presidente e CEO di PepsiCo Ramon Laguarta. “Inoltre, ci consentirà di concentrarci sul nostro attuale portafoglio di offerte diversificate, inclusa la crescita del nostro portafoglio di snack più sani, bevande a zero calorie e prodotti come SodaStream che si concentrano sull’essere migliori per le persone e per il pianeta“.
“Siamo lieti di portare questi storici marchi di bevande nel portafoglio PAI attraverso un’altra partnership con un’azienda leader nel settore alimentare e delle bevande. Riteniamo che ci sia un grande potenziale di crescita da realizzare attraverso investimenti nell’innovazione di prodotto, espansione in categorie affini e maggiore offerta di bevande a base di succo di marca e in altre categorie refrigerate“, ha affermato Frédéric Stévenin, Managing Partner di PAI. “Siamo anche entusiasti del fatto che PepsiCo rimarrà coinvolto come nostro partner nella joint venture mentre eseguiamo i nostri piani per guidare il futuro successo di questi marchi“.
Secondo gli analisti, la decisione presa da PepsiCo di cedere i marchi di succhi di frutta è diretta conseguenza del progressivo calo delle vendite di questa tipologia di bevanda negli ultimi 10 anni, fatto salva la leggera ripresa del 2020 dovuta agli effetti della pandemia. Le famiglie considerano i succhi di frutta fonte di calorie e zucchero e, pertanto, scelgono di acquistare acqua o altre bevande analcoliche o ipocaloriche, nel tentativo di seguire un regime alimentare più sano.
La transazione dovrebbe concludersi alla fine del 2021 o all’inizio del 2022, fatte salve le condizioni consuete, comprese le consultazioni dei sindacati aziendali e le approvazioni normative.