Non è il primo caso quello dell’ospedale di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, di una struttura pubblica priva (o privata) dei servizi essenziali e che, nonostante le proteste, non risolve il problema, causando disagi ai cittadini.
Questi i fatti: il presidio ospedaliero di Francavilla Fontana aveva un servizio di distribuzione automatica, che garantiva al personale, ai ricoverati e ai parenti in visita un punto di riferimento dove poter prendere un caffè o una bottiglia d’acqua.
Scoperto che i distributori erano stati installati senza alcuna autorizzazione, né gara ufficiale, l’amministrazione dell’ASL di Brindisi ne aveva ordinato il ritiro, essendo a tutti gli effetti abusivi.
Ripristinata la legalità, ci si sarebbe aspettato che, a seguire, sarebbe stato indetto un regolare bando per la concessione del servizio di ristoro. Cosa che non è accaduta.
Sono trascorsi alcuni anni e l’ospedale si trova ancora in questa situazione.
L’unico bar, che tra l’altro si trova all’esterno della struttura, è aperto dalle 6 del mattino fino alle 22 ed è chiuso il sabato e la domenica, il che significa che nella notte e nel weekend pazienti e visitatori sono privi di un caffè, uno snack o una bottiglia di acqua. Numerose e vane le proteste che si sono susseguite nel tempo, senza che l’amministrazione sanitaria sia corsa ai ripari.
In questi giorni, però, il problema è stato preso in carico dai sindacati: i rappresentanti della Cgil hanno scritto al direttore generale dell’Asl e ai direttori amministrativo e medico del presidio ospedaliero, facendo presente che nel tempo hanno dovuto assorbire le lamentele di chi, anche solo recandosi negli ambulatori, non aveva potuto godere di alcun genere di conforto. Poiché negli ultimi tempi la situazione è peggiorata e, nell’attesa che l’amministrazione indica finalmente un bando di gara, i sindacalisti hanno chiesto che nel frattempo venga attivata anche solo una buvette che metta fine al disagio dei cittadini.
È così complicato mettere a punto un bando di gara vending?