Dopo tre mesi di trattative per il rinnovo dell’integrativo aziendale, non si è giunti ad un accordo tra i rappresentanti sindacali e la direzione della Caffitaly, che ha portato alla proclamazione dello stato di agitazione. Avrebbe dovuto essere proclamata anche una giornata di sciopero con l’astensione dal lavoro, scongiurata in vista di un nuovo incontro tra le parti, previsto per giovedì prossimo.
Più di uno i motivi alla base della decisione, tra i quali i termini del rinnovo del contratto che non vanno a migliorare le condizioni dei lavoratori, la presentazione di un piano industriale ritenuto insoddisfacente, il riconoscimento di un premio produzione ai dipendenti, considerato il più basso mai erogato, a fronte dei risultati ottenuti dall’azienda nel 2021, i più alti dalla sua fondazione.
A ciò si aggiunge il timore che parte della produzione, quella relativa ai solubili, venga spostata in altra sede, un possibilità smentita dall’azienda, ma che non convince i 30 lavoratori addetti a questo tipo di lavorazione.
Il timore cresce se si guarda a quanto accaduto alla SaGa Coffee, ubicata nella stessa area industriale di Caffitaly.