17-04-2015 – Partita quasi in sordina, la mozione del Movimento 5 Stelle per sensibilizzare le Amministrazioni comunali su un’offerta di cibi sani nei distributori automatici delle scuole (d.l. n. 104 del 12/09/2013 convertito in legge l’8/11/2013) si sta allargando a macchia d’olio.
È toccato ora al Municipo XII di Roma, dove i consiglieri pentastellati Daniele Diaco e Silvia Crescimanno hanno chiesto alla Presidente di farsi portavoce con le scuole affinché, seppure nel rispetto dell’autonomia scolastica, siano utilizzati distributori di alimenti e bibite che posseggano i requisiti indicati dalla legge e seguano le linee di indirizzo e dei programmi di educazione alimentare attualmente in atto nella scuola pubblica italiana. Le macchine devono essere di nuova generazione, distribuire a prezzi calmierati frutta fresca, disidratata o spremute di origine nazionale senza aggiunte di zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana e alternativa. Esse, inoltre, devono essere posizionate, nelle scuole dove è presente la mensa scolastica, in particolare nella scuola primaria, in zone non facilmente accessibili agli alunni.
È toccato ora al Municipo XII di Roma, dove i consiglieri pentastellati Daniele Diaco e Silvia Crescimanno hanno chiesto alla Presidente di farsi portavoce con le scuole affinché, seppure nel rispetto dell’autonomia scolastica, siano utilizzati distributori di alimenti e bibite che posseggano i requisiti indicati dalla legge e seguano le linee di indirizzo e dei programmi di educazione alimentare attualmente in atto nella scuola pubblica italiana. Le macchine devono essere di nuova generazione, distribuire a prezzi calmierati frutta fresca, disidratata o spremute di origine nazionale senza aggiunte di zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana e alternativa. Esse, inoltre, devono essere posizionate, nelle scuole dove è presente la mensa scolastica, in particolare nella scuola primaria, in zone non facilmente accessibili agli alunni.
Se si andrà avanti così, il futuro dei gestori nelle scuole rischia di essere definitivamente compromesso. Non resta che affidarsi all’autonomia scolastica e sperare che in qualche scuola si arrivi ad una soluzione moderata e di compromesso che contempli un’offerta di prodotti “mista”.
NB: nella mozione, votata all’unanimità, non si parla di lezioni di educazione alimentare.