Dopo la pausa dello scorso anno dovuta alle restrizioni del COVID19, le Giving Machine sono ricomparse negli States in occasione delle feste natalizie, per raccogliere beni da destinare ad organizzazioni benefiche e, da queste, a chi vive in uno stato di disagio, in qualsiasi parte del mondo si trovi.
L’idea, nata nel 2017, è della Chiesa Mormone ed è accompagnata dalla campagna #LightTheWorld (Illuminiamo il mondo), supportata da oltre 40 enti di beneficenza, tra i quali UNICEF, WaterAid, UNHCR, CARE e Church World Service.
I distributori automatici, che hanno esordito in USA e che nelle feste di Natale sono presenti anche in Asia ed Europa, erogano beni essenziali quali acqua pulita, prodotti agricoli, pasti, forniture per cucinare, occhiali, vaccini, corsi di formazione, materiale didattico e persino bestiame, come capre, maiali e polli.
Chi si avvicina alle Giving Machine sceglie il “prodotto” che vuole donare pagandone il costo relativo. Tutte le donazioni vanno direttamente agli enti di beneficenza, mentre la Chiesa copre tutte le spese, compreso il costo delle transazioni effettuate con carta di credito.
Le Giving Machine sono presenti negli Stati Uniti in una decina di località prescelte, tra le quali la più interessante è quella installata a New York, dove è stata posizionata accanto all’iconico albero di Natale del Rockfeller Center, che ha avuto una importante visibilità grazie al gran numero di persone che vi si recano per ammirare l’enorme abete simbolo del Natale newyorkese.
Nel 2019 le vending machine, rosse e rettangolari, hanno raccolto quasi 6,3 milioni di dollari.