Lo scorso marzo il Gruppo Acque Minerali d’Italia (AMI), che controlla decine di marchi, tra i quali brand come Norda, Gaudianello e Sangemini, era stato ammesso definitivamente al concordato dal Tribunale di Milano.
A convincere i giudici era stato l’ingresso nella società di due fondi d’investimento: l’americano Magnetar e l’italiano Clessidra, che con un investimento di 50 milioni di euro sono diventati azionisti di maggioranza del Gruppo. La ristrutturazione societaria era stata, quindi, un’iniezione di fiducia, poiché lasciava intravedere un futuro all’insegna del rilancio.
Sono state queste stesse motivazioni a convincere i fornitori/creditori che, in ampia maggioranza, hanno votato a favore del concordato in continuità, che garantirebbe loro il recupero di quanto perso.
Meno convinte le amministrazioni dei territori in cui si trovano i siti produttivi che fanno capo al Gruppo, in particolare il Comune di San Gemini, che non intravede garanzie per quanto riguarda l’occupazionalità: resta ancora in bilico la situazione dei 76 esuberi, per i quali nei mesi scorsi c’erano state manifestazioni davanti ai cancelli e scioperi che, purtroppo, a nulla avevano portato.
Si spera che in fase di rilancio l’azienda tenga conto di questo importante fattore che, se non venisse risolto, avrebbe pesanti ripercussioni sul tessuto sociale e sul territorio.