03-11-2016 – Sembra aprirsi uno spiraglio per la situazione della Sorgente di Canistro in Abruzzo da dove viene imbottigliata l’Acqua Santa Croce, dopo il tira e molla degli ultimi mesi tra la proprietà rappresentata da Camillo Colella e la Regione che aveva negato il rinnovo della concessione.
Una situazione delicata che ha portato all’avvio della mobilità per i 75 dipendenti, a molte polemiche tra amministrazione, proprietà e sindacati e all’epilogo finale rappresentato dalla prevista dismissione del sito d’imbottigliamento.
Per chiudere il pregresso e aprire un nuovo capitolo nella storia della sorgente abruzzese, la Regione ha finalmente indetto un nuovo bando per individuare il soggetto che andrà a gestire la concessione delle acque minerali e realizzare un progetto di crescita del giacimento, dando possibilità occupazionale all’area.
La gara verrà aggiudicata utilizzando il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa con una stima del valore della concessione di circa 2,9 milioni di euro e una durata di 30 anni, alla scadenza del quale non potrà essere tacitamente rinnovato o prorogato e occorrerà indire una nuova gara.
Tra le clausole del bando si legge che per tutta la durata della concessione il concessionario s’impegnerà a sottoscrivere con i sindacati un formale “Accordo sulla difesa dei livelli occupazionali” finalizzato al reimpiego degli stessi lavoratori messi in mobilità dalla precedente società.
In tal modo, la Regione intende risolvere il vuoto occupazionale causato dalla precedente gestione e restituire al territorio una risorsa che potrà generare nuovi posti di lavoro, anche considerando le stagionalità e l’indotto che si viene a creare intorno ad un’attività produttiva stabile.
La scadenza per la presentazione delle offerte è il 15 dicembre 2016