All’UNI Salento la distribuzione automatica è inclusiva

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All’UNI Salento la distribuzione automatica è inclusiva

Tre dipendenti dell’Università del Salento, Veronica Mangè, Massimo Cervelli e Davide Dongiovanni, centralinisti ciechi in servizio nella sede di Studium 2000 a Lecce, e la studentessa Francesca Rosafio, volontaria in servizio civile per il progetto “Total accessibility” presso l’Ufficio Integrazione, raccontano una storia di inclusività che ha per protagonisti i distributori automatici dell’Ateneo.
Lo riportano alcune testate online locali, che hanno dato ampio rilievo al progetto.

Quando i distributori automatici per cibi e bevande sono stati sostituiti con quelli dotati di touchscreen per noi è diventato impossibile servircene” – spiega Veronica Mangè “ma grazie al nostro impegno e a un lavoro di squadra abbiamo risolto il problema“.
Come? Traducendo in braille nomi e prezzi dei prodotti. Un’operazione semplice solo in apparenza, perché in realtà ha richiesto la collaborazione di più soggetti: l’Area Negoziale dell’Ateneo, la ditta vincitrice dell’appalto per la fornitura dei distributori automatici, l’Ufficio Integrazione e tutte le persone interessate al servizio. È stato quindi installato un altro distributore dotato di tastierino numerico in Braille, che riporta le legende con codici e prezzi per snack e bevande fredde e calde.

Prendere parte a questo progetto per ampliare l’accessibilità della nostra Università è stato molto importante e istruttivo per me” – dice la studentessa Francesca Rosafio “Ho toccato letteralmente con mano il sistema di scrittura Braille e ho potuto quindi aggiungere un tassello al mio bagaglio di conoscenze. Rendere accessibile un’area di ristoro è un piccolo passo verso il traguardo dell’inclusione, per il quale l’Università del Salento è attivamente impegnata”.
Uno dei centralinisti, Davide Dongiovanni, ha spiegato:
La disabilità ci peserebbe di meno se potessimo vivere senza ostacoli e barriere architettoniche, perché finisce che dobbiamo dipendere da qualcuno per fare anche le cose più banali, mentre invece vogliamo essere autonomi. Sarebbe bellissimo poter avere una città totalmente accessibile. Sono fiducioso, insieme si può fare tanto, come in questo caso dietro nostro suggerimento“.

Sollevare il problema, chiedere con garbo e rimboccarsi le maniche sono i primi passi per creare il cambiamento” – conclude Massimo Cervelli – “Per questo ci siamo mobilitati in prima persona: per realizzare una tessera di quel cambiamento che auspichiamo possa diventare realtà quotidiana, accessibilità che non fa più notizia“.

Photo Credits lecceprima.it

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