04-10-2017 – Cittadinanzattiva, movimento civico attivo nella tutela dei diritti dei cittadini in svariati campi della vita pubblica, ha reso noto i risultati di un rapporto sulla sicurezza nella scuola italiana, nel quale la scarsa o nulla presenza di distributori automatici di prodotti sani viene messa sullo stesso piano di carenze strutturali di ben altra portata e gravità.
Dal rapporto si evince, infatti, che delle 75 scuole appartenenti a 10 regioni italiane prese in esame, solo il 3% è tenuto in maniera ottimale; le altre presentano gravi segni di fatiscenza, tali da costituire in molti casi un pericolo per l’incolumità di studenti e personale. Muffe, crepe nei muri, infiltrazioni, assenza di adeguate misure antisismiche e, addirittura, di certificazioni per l’agibilità fanno ben comprendere come l’edilizia scolastica nel nostro Paese versi in uno stato di semi abbandono e di quanto sia alto il rischio di incolumità per tutti coloro che la scuola la frequentano quotidianamente.
Benché i risultati del rapporto si riferiscano ad un campione molto ristretto di strutture scolastiche (solo 75 collocate in 10 regioni, ossia la metà delle regioni italiane) rispetto al totale, non è difficile immaginare che, con qualche piccola oscillazione delle percentuali, in linea generale i risultati possano essere attribuiti al complesso delle strutture scolastiche del nostro Paese.
Bene quindi, che un rapporto come quello elaborato da Cittadinanzattiva tenga alta l’attenzione su un problema ormai cronico della scuola italiana, che subisce continui tagli dei fondi da parte degli enti preposti. E, a questo proposito, il rapporto evidenzia anche un altro dato relativo: rispetto alle richieste d’intervento da parte delle direzioni scolastiche, ben il 74% non sono stati mai effettuati dall’Ente locale.
In questo quadro, che registra negli ultimi 4 anni 156 episodi di crolli nelle scuole con 24 feriti dovuti allo stato di fatiscenza e incuria in cui versano le strutture, vengono tirati in ballo i distributori automatici, presenti in oltre il 50% delle scuole (e questo è un bene) ma tutti in grado di erogare solo junk food (e questo è un male).
Così, accanto a intonaci staccati, infiltrazioni e muffe riscontrati nel 37% delle palestre, nel 30% delle aule, nel 28% dei corridoi, nel 24% dei bagni, ci si mettono pure i distributori automatici di snack che con le loro merendine ipercaloriche rendono ancora più “pericolosa” la vita nella scuola!
Indubbiamente, la questione cibo sano/distributori automatici ha la sua importanza. ma va trattata in un ambito completamente diverso: quello dell’educazione e, nello specifico, dell’educazione alimentare, un discorso che la scuola può portare avanti solo se la famiglia getta le basi su cui costruire uno stile di vita sano.