Ancora nessun accordo tra le parti per la chiusura della sede Liomatic di Jesi

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Ancora nessun accordo tra le parti per la chiusura della sede Liomatic di Jesi

Dopo l’esito negativo degli incontri tenutisi nelle scorse settimane tra la proprietà Liomatic e le rappresentanze sindacali Filcams Cgil per scongiurare la chiusura della sede di Jesi e lo spostamento dei 40 dipendenti in altre filiali, anche l’ultimo incontro non ha portato ad alcuna soluzione.
Le parti non hanno trovato un accordo, arroccandosi ognuna sulla propria posizione e facendo così saltare il tavolo delle trattative, sembrerebbe in via definitiva.

Secondo Carlo Cotichelli, segretario generale Filcams Cgil Ancona vi è un’incolmabile distanza “tra le proposte aziendali e le richieste dei lavoratori: l’azienda continua a non offrire garanzie sul fronte della prospettiva occupazionale”.

I nodi da sciogliere riguardano la scelta dei dipendenti da dislocare nelle altre sedi, che sarebbe stata fatta senza tener conto delle situazioni familiari di ognuno, le mancate garanzie circa eventuali licenziamenti che potrebbero scaturire dalla riorganizzazione aziendale in atto e l’inadeguatezza dei ristori promessi.

Intanto, oggi 1° marzo la sede di Jesi chiude definitivamente, lasciando inalterato lo stato di tensione tra le parti.
Come riporta la testata giornalistica online Qdmnotizie, di fronte a questa situazione è intervenuto il consigliere comunale del Partito democratico Lorenzo Fiordelmondo, il quale ha affermato: “È necessario, quindi, che la lotta sindacale sia affiancata dal pieno sostegno delle istituzioni, a tutti i livelli… l’eventuale ipotesi di un ricorso alla magistratura del lavoro dovrebbe comunque poter contare su ogni azione utile al riavvio del tavolo di trattative tra sindacati e azienda”.
Si spera, quindi, nella riapertura di un tavolo di confronto, attraverso il quale raggiungere un accordo che possa salvaguardare il futuro dei lavoratori.

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