23-09-2015 – Quest’anno scolastico è partito a colpi di aggettivi: ognuno lancia il suo ed è difficile stabilire quale sia quello giusto per definire la scuola versione 2015-2016.
Ha iniziato il Governo con la dibattuta “buona” scuola della quale non entriamo nel merito e ha continuato Ferrero con il suo “Buongiorno entusiasmo live”, un vero e proprio Nutella Day a Milano e a Roma che all’apertura dell’anno scolastico ha dispensato colazioni a base di Nutella e di Nutella B-Ready ai bambini di alcuni istituti comprensivi delle due città.
Una “dolce” scuola che però a Roma non è piaciuta ai Consiglieri del Municipio Roma I Centro i quali, durante un Consiglio in cui è stata approvata una mozione a sostegno dell’educazione alimentare nelle scuole, hanno risposto a suon di yogurt biologici in nome della “sana scuola”.
La questione è ormai diventata annosa e i dibattiti non porteranno a nessuna soluzione se non vengono studiati programmi strutturati di educazione alimentare, per i quali occorrerebbe stanziare fondi e smuovere esperti che lavorino sul territorio in stretto contatto con studenti, insegnanti e genitori.
Un discorso, questo, che sentiamo da qualche anno e che rischia di diventare mera retorica.
Il vending, sin dal principio vittima sacrificale della questione, continui a lavorare per un’offerta diversificata ed allargata che accontenti tutti e continui a sviluppare progetti in linea con quanto richiesto dalle varie autorità.
Tutti gli altri attori facciano educazione e lavorino affinché i piccoli consumatori siano pronti ad accettare la “sana scuola” piuttosto che boicottarla, ignorando le proposte alimentari di quei gestori che “ci provano” rischiando a proprio spese.