Aumento della percentuale di frutta nei succhi. La Camera dice sì, ma…

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Aumento della percentuale di frutta nei succhi. La Camera dice sì, ma…

13-06-2014 – Il voto favorevole della Camera dei Deputati all’innalzamento dal 12% al 20% della quantità di frutta nei succhi ribalta la bocciatura del 26 aprile scorso della Commissione Politiche UE ma in realtà non trova tutti d’accordo.
La norma prevede che i produttori di bibite analcoliche a base di frutta hanno l’obbligo di preparale utilizzando un contenuto di frutta o di concentrato liofilizzato non inferiore al 20%.
Nelle scorse settimane, questa soluzione è stata sostenuta con forza da Coldiretti che ha promosso una petizione tra i Comuni italiani allo scopo di fare pressione sulle forze politiche e far passare l’emendamento che, secondo Coldiretti, avrebbe portato vantaggi all’economia agricola e ai consumatori.
Ora che i giochi sembrano fatti, si levano voci contrarie. Secondo la FLAI CGIL questa decisione della Camera “porterà nei prossimi mesi le aziende multinazionali a delocalizzare le quantità di produzioni in Italia in altri stabilimenti di loro proprietà in Europa. Mentre le aziende italiane di dimensioni minori, saranno costrette a chiudere, con la conseguente perdita di alcune migliaia di posti di lavoro in una fase particolarmente difficile come quella che sta attraversando il nostro paese. Questo provvedimento pone dei dubbi anche dal punto di vista salutistico perché, per mantenere riconoscibili i gusti dei vari brands, porterà le aziende ad utilizzare più zucchero aggiunto: non proprio indicato per la difesa della salute“.
Simile il parere dei deputati del M5S, per i quali il provvedimento sarebbe incompatibile con le disposizioni comunitarie. Solo l’Europa, secondo i grillini,  avrebbe il potere di modificare la normativa in materia alimentare e decidere, eventualmente, per nuove disposizioni sull’argomento “succhi di frutta”.

frutta

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