AVA, l’associazione del Vending del Regno Unito, ha messo in atto un’operazione di rebranding, allargandosi anche al segmento del Retail automatico, in crescita oltremanica, tanto da diventare un’attività diversificata per i gestori del Vending tradizionale.
Fondata nel 1929, l’associazione lavora per sviluppare, promuovere e proteggere l’industria del vending britannico. Attualmente conta 160 membri che gestiscono 460.000 distributori automatici nel Regno Unito, impiegando 25.000 persone e contribuendo con 1,46 miliardi di sterline all’economia nazionale.
David Llewellyn, amministratore delegato dell’associazione, ha dichiarato che “negli ultimi due anni abbiamo assistito a un vero cambiamento nelle richieste dei consumatori e nelle sfide che i nostri associati devono affrontare. Era importante rivalutare la nostra attenzione e rimodellare la visione dell’AVA per riflettere meglio l’ampia gamma di servizi offerti dai nostri membri, oltre all’innovazione e alla resilienza che l’industria ha dimostrato nel trasformare le sfide in opportunità“.
Da qui la decisione di dare una nuova definizione dell’AVA, che riflette una nuova visione del futuro.
Inoltre, con l’impatto del Covid-19, il 2020 è stato un anno incredibilmente difficile per chi opera nel settore del vending e del retail automatizzato. Con la chiusura degli uffici, l’assenza di pendolari e le strutture per il tempo libero e la vendita al dettaglio chiuse per gran parte dell’anno, il settore è stato duramente colpito dalla pandemia e dai successivi blocchi. Più di recente, i problemi della catena di approvvigionamento derivanti dalla recente carenza di carburante e di conducenti di mezzi pesanti hanno causato ulteriori sfide al settore e a coloro che vi lavorano. Tuttavia, nonostante questa interruzione, il settore ha mostrato resilienza, collaborazione e innovazione in termini di prodotti offerti e di come vengono erogati.
“Negli ultimi 18 mesi“, ha affermato Llewellyn, “noi dell’AVA siamo stati una fonte di informazioni e una guida per i nostri membri, fornendo loro aggiornamenti sui sostegni o sui finanziamenti disponibili e condividendo i successi per incoraggiare i progressi. Come industria stiamo attualmente affrontando l’impatto di quasi 40 atti legislativi in arrivo che investono più temi: dal proposto progetto di restituzione delle cauzioni alla tassa sulla plastica monouso, ai cambiamenti nei gas di refrigerazione che hanno implicazioni pratiche e finanziarie per i nostri membri.”