Un reminder per i nostri inserzionisti: per accedere al bonus pubblicità per gli investimenti effettuati o da effettuare nel 2024, è necessario inviare la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta”. Vediamo nel dettaglio come fare.
Primo step. Per accedere al bonus pubblicità
Come anticipato, a decorrere dal 1° marzo 2024 e fino al 2 aprile 2024 è possibile presentare le comunicazioni per l’accesso al suddetto credito d’imposta per investimenti pubblicitari in relazione agli investimenti effettuati o da effettuare nel 2024.
Il termine è stato prorogato dal Dipartimento per l’Informazione e l’editoria, in ragione del fatto che il termine del 31 marzo sarebbe coinciso quest’anno con la domenica di Pasqua.
Ricordiamo che il modello per la comunicazione per l’accesso al credito d’imposta non dovrà essere corredato di alcun documento, come ad esempio fatture, copie di contratti, ecc. Il beneficiario dovrà conservare l’intera documentazione per eventuali controlli successivi o da esibire a richiesta dell’amministrazione.
Il bonus è pari al 75% del valore degli investimenti realizzati nel 2024 (che dovranno essere superiori dell’1% rispetto a quelli dell’anno precedente).
In esito alla presentazione della comunicazione, il Dipartimento per l’Informazione e l’editoria forma un primo elenco dei soggetti che hanno richiesto il credito d’imposta, con l’indicazione del credito teoricamente fruibile da ciascun soggetto.
Secondo step. La dichiarazione sostitutiva da presentare nel 2025
Salvo successive modifiche, dal 9 gennaio al 9 febbraio 2025 i soggetti che hanno inviato la “Comunicazione per l’accesso” avranno quindi un mese per inviare la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati”, attestante le spese sostenute nel 2024.
A questo punto, il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria pubblicherà sul proprio sito l’elenco dei soggetti ammessi alla fruizione del credito di imposta.
L’agevolazione viene concessa a ciascun soggetto richiedente nel limite delle risorse stanziate. Laddove le risorse disponibili si rivelassero insufficienti, si procederà alla ripartizione in misura proporzionale rispetto alle richieste giunte all’Agenzia delle Entrate.