Buste minatorie. Gli esperti confermano: è oleandrina

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Buste minatorie. Gli esperti confermano: è oleandrina

02-09-2019 – Nei primi giorni di agosto è arrivata la conferma della Polizia Scientifica di Torino: è effettivamente oleandrina, la polvere contenuta nelle buste minatoria che, tra aprile e maggio scorsi, sono arrivate nelle sedi di numerose e primarie aziende del Food, come Ferrero, illy, Vergnano e Balocco in Italia e molte altre in alcuni Paesi europei, per un totale di 30 società sotto minaccia.
Come noto, una dopo la altra e nell’arco di pochi giorni, erano giunte presso queste aziende delle buste contenenti una polverina bianca, accompagnata da una lettera di minaccia: se non avessero pagato 300.000 euro, il mittente avrebbe avvelenato i prodotti dei marchi coinvolti, sugli scaffali dei supermercati. L’obiettivo, oltre quello di incassare quanto richiesto, era anche di screditare i brand, facendoli passare per colpevoli di casi di avvelenamento.
Le lettere risultavano spedite da Gand in Belgio ed erano firmate dal sedicente gruppo Quick & Flupke Associati, i quali si definivano non terroristi o malati di mente, ma uomini di affari.
Il caso era quindi passato nelle mani della Polizia Scientifica e dei pm Emilio Gatti e Paolo Scafi, ai quali è arrivata conferma della natura della polvere bianca: si tratta effettivamente di oleandrina, sostanza ricavata dalla pianta dell’oleandro, tanto bella quanto velenosa.

Le azioni dei magistrati proseguono allo scopo di individuare i colpevoli, fermo restando che nulla è accaduto dopo la scadenza imposta per il pagamento, che era il 20 maggio. Con ogni probabilità di un tentativo di estorsione di uno/alcuni mitomani che ci hanno semplicemente provato.

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