Caffè Borbone ha ottenuto la Gold Medal nel Sustainability Rating di EcoVadis, raggiungendo 78/100, un punteggio che colloca Caffè Borbone al 98° percentile, ovvero nel 2% delle migliori aziende tra tutte quelle valutate da EcoVadis negli ultimi 12 mesi.
Il passaggio dalla Silver Medal dello scorso anno alla Gold Medal è un’ulteriore conferma della strategia sostenibile di Caffè Borbone, supportata anche dall’adesione a piattaforme di impegno come UN Global Compact, Women’s Empowerment Principles e Science Based Targets initiative.
“Ricevere la Gold Medal è uno step significativo all’interno del piano di sostenibilità di Caffè Borbone. Questo risultato è frutto di un percorso che ha coinvolto tutti i nostri dipendenti, formati adeguatamente e coinvolti in prima linea per contribuire attivamente alla nostra missione. Abbiamo continuato a lavorare su più fronti, dall’approvvigionamento delle materie prime all’attenzione per tutte le persone nella nostra filiera – le comunità rurali, i nostri collaboratori, i nostri clienti – dai continui aggiornamenti tecnologici delle apparecchiature produttive a nuovi investimenti nell’acquisto e produzione di energia rinnovabile.” ha dichiarato Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone. “Grazie all’impegno collettivo, abbiamo raggiunto il traguardo della medaglia d’oro, con la consapevolezza di avere la responsabilità di dover fare ancora di più per garantire un futuro sostenibile all’ambiente e alle comunità coinvolte.”
Proprio nel 2024, Caffè Borbone ha strutturato il suo impegno alla decarbonizzazione impegnandosi con la Science Based Targets initiative (SBTi), mirando a quasi dimezzare la propria carbon footprint entro il 2030 e ad azzerarla entro il 2050. Una sfida che richiede una collaborazione continua con i fornitori, chiamati a condividere gli stessi obiettivi di una transizione “giusta”.
Inoltre, prosegue l’implementazione di iniziative per rendere sempre più sostenibile la catena di approvvigionamento e il sostegno a progetti di responsabilità sociale come MWANYI – Women and Youth Project in Uganda, per offrire supporto a giovani e donne, i principali attori della catena di fornitura del caffè in origine, e promuovere lo sviluppo economico del Paese. Attraverso percorsi di formazione agronomica e finanziaria, il progetto pone le basi per sistematizzare le coltivazioni nei territori ugandesi, migliorarne la qualità del raccolto e la redditività a lungo termine e creare un tessuto di micro-imprenditoria locale solido e redditizio scoraggiando l’esodo rurale che impatta fortemente queste zone africane. L’accesso alla formazione è equo e trasparente e migliora nel lungo termine la vita delle comunità che operano nel settore, contribuendo allo sviluppo di modalità di lavoro eque e sostenibili nella filiera del caffè.