16-12-2014 – L’appalto per la gestione del bar e dei punti di ristoro automatici del Palazzo di Giustizia di Torino è scaduto e si attende l’assegnazione del servizio ad una nuova società.
In questo periodo di “interregno”, avvocati, magistrati e l’intera utenza che frequenta il tribunale soffrono di un servizio pressoché inesistente, carente spesso dei prodotti più comuni, come lo zucchero per addolcire il caffè.
Chi è responsabile di un tale disservizio, che sussiste nonostante il bar sia normalmente presidiato da personale della Ristor Matik di Mappano, gestore da oltre dieci anni della buvette e dei distributori automatici?
Il problema è legato alla situazione in cui si trova attualmente la Ristor Matik, che ha avviato una procedura di concordato e non è nelle condizioni di mantenere gli standard di servizio nelle strutture gestite che sono sia private che pubbliche, come musei, ospedali, enti.
La società, che ha avuto un periodo d’espansione nel Sud Italia e anche in Costa Azzurra, negli ultimi tempi si è trovata in grosse difficoltà e ha dovuto lasciare alcuni appalti. Il concordato avviato col tribunale fallimentare ha congelato la situazione debitoria anche nei confronti dei dipendenti, che dovrebbero essere riassorbiti dal vincitore del nuovo bando.
Il punto è che non si conoscono ancora i tempi di subentro e, nell’attesa, la situazione del servizio ristoro del Palagiustizia resta precaria.