10-10-2017 – Ne sono state coniate 46 miliardi in 15 anni, pesano quanto una nave da crociera e ne abbiamo “le tasche piene”, ma la maggior parte delle persone le ritiene inutili, scomode da gestire e fastidiose: ci riferiamo alle monetine da 1 e 2 centesimi che l’Italia avrebbe voluto mettere fuori produzione a partire dal 2018. Un veto dell’UE ha bloccato l’iniziativa e, di conseguenza, le monetine di bronzo continueranno ad appesantire tasche e borsellini dei consumatori.
In realtà, quest’immenso quantitativo di monetine di minimo taglio ha una sua utilità ai fini dell’inflazione e del PIL e il vero problema sta nell’assenza di un sistema di gestione a basso costo che renda appetibile il loro utilizzo nella quotidianità.
Ci ha pensato una start up italiana creando Centy, una contamonete in grado di trasformare i centesimi in denaro virtuale da accreditare su un borsellino elettronico, rendendoli spendibili in una serie di attività commerciali  grazie a questa nuova veste. Tutto avviene in una manciata di secondi attraverso un’app per smartphone che registra il totale delle monete contate da Centy, lo “passa” poi allo smartphone, lasciando all’utente la scelta del supporto su cui accreditarlo. Da quel momento in poi le monetine sono spendibili in tutti gli esercizi commerciali convenzionati, i quali non avranno commissioni da pagare e potranno avere a disposizione nuovi clienti e nuovo flusso di denaro.
Centy potrebbe essere un’opportunità anche per la Distribuzione Automatica che finora non aveva potuto usufruire dei centesimi più piccoli: grazie alla tecnologia di cui le macchine sono dotate, i sistemi di pagamento potrebbero accettare anche le monetine da 1 e 2 centesimi convertite da Centy.

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