Liberamensa è un progetto che coniuga ristorazione e impegno nel sociale con l’obiettivo di offrire ai detenuti il know-how necessario ad intraprendere un’attività lavorativa in questo settore, una volta scontata la pena.
Liberamensa è stato aperto nel 2016 nel carcere Le Vallette di Torino, coinvolgendo le persone in stato di detenzione in ogni fase dell’attività, dalla preparazione del cibo al servizio ai tavoli. Destinato alla pausa pranzo del personale interno al carcere, il venerdì e il sabato sera è aperto al pubblico, affinché chi “sta fuori” possa prendere maggiore consapevolezza di cosa può esserci “dentro” e, contemporaneamente, la possibilità, per chi “dentro” ci deve stare, di una reale opportunità formativa e lavorativa.
Ma di questo dobbiamo parlare al passato, poiché il ristorante Liberamensa è stato chiuso per inadempienze amministrative, non essendo stati versati all’amministrazione penitenziaria nei tempi stabiliti i canoni semestrali, accordati alla sottoscrizione della convenzione. Scaduta nel 2019, il ritardo nei versamenti – che a quanto pare sono stati più volte sollecitati – ha determinato la decisione del DAP (Dipartimento Amministrativo Penitenziario) di non rinnovare ulteriormente il contratto.
Tale decisione chiude un progetto di reinserimento che è stato considerato il più innovativo tra quelli attivi nelle carceri italiane, ma apre la strada al ritorno dei distributori automatici nella struttura. Le vending machine sostituiranno il lavoro dei detenuti, offrendo al personale quanto necessario per la pausa ristoro, tant’è vero che il provveditore ha garantito un potenziamento del numero di macchine, sia di bevande che di snack.
Sebbene siamo di parte e consideriamo il distributore automatico un punto vendita e ristoro capace di offrire un’ampia gamma di referenze, in questo caso crediamo che non possa sostituire il lavoro di una brigata di cucina, né assumere lo stesso ruolo sociale che aveva il ristorante Liberamensa, a meno che il gestore che si occuperà del servizio non riesca a sviluppare intorno alle sue vending machine un progetto che abbia altrettanta valenza sociale.