18-09-2017 – Abbiamo seguito tutte le evoluzioni del “caso” Juicero – dal suo lancio, fino alla crisi – e sembra che ora la storia del costoso apparecchio per realizzare succhi di frutta naturali si sia conclusa nel peggiore dei modi.
Come vi raccontammo nella news del 28 aprile, la rivista online Bloomberg dimostrò con un video come Juicero, in realtà, fosse un elettrodomestico tanto caro quanto inutile, poiché i sacchetti contenenti il succo potevano essere spremuti anche a mano, senza l’ausilio del macchinario.
A quel punto l’azienda abbassò il prezzo del prodotto, anche per cercare di incentivare l’acquisto, ma, a quanto pare, tutto questo non è bastato: sul sito di Juicero è stato da poco pubblicato un comunicato stampa in cui annuncia la sospensione della produzione dell’apparecchio e dei succhi, e oltre alle motivazioni della scelta, si legge anche l’intenzione di offrire un rimborso ai clienti che avevano già acquistato i prodotti.
Le motivazioni della chiusura sarebbero da ricercare nell’impossibilità a sostenere i costi di produzione e distribuzione dei prodotti; infatti, Juicero nasce come una start up indipendente, che ha avviato la sua attività “solo” con un finanziamento di alcuni investitori pari a 120 milioni di dollari.
L’azienda contava per la sua crescita sulla vendita dei succhi brandizzati (gli unici compatibili con Juicero) ma l’elevato costo del macchinario e la prova della sua scarsa utilità, hanno condotto al fallimento del progetto iniziale.
Viene inoltre affermato che per “tornare in vita” Juicero avrebbe bisogno di essere acquisita da un’azienda che può sfruttare un sistema solido e collaudato di distribuzione di cibo fresco: ma siamo sicuri che qualcuno sarebbe pronto ad investire su un prodotto dalla così dubbia utilità? Staremo a vedere se a questa vicenda dovrà essere aggiunto un altro episodio!