
La Coca-Cola ha recentemente lanciato un avvertimento riguardo ai dazi imposti da Donald Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio, suggerendo che questi potrebbero costringerla ad aumentare l’uso della plastica negli Stati Uniti.
La compagnia teme che l’aumento dei costi delle lattine di alluminio possa spingerla a fare affidamento su bottiglie in plastica, con conseguenti impatti sul suo impegno per la sostenibilità ambientale.
Nel 2018, Trump ha introdotto tariffe del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio, una misura che ha avuto ripercussioni in vari settori, tra cui quello delle bevande in lattina. Queste tariffe hanno portato a un aumento dei prezzi delle lattine, uno degli imballaggi più utilizzati per le bevande. La Coca-Cola, che importa alluminio dal Canada, sta cercando soluzioni per mitigare l’impatto di queste tariffe. Tuttavia, come ha spiegato il CEO James Quincey, l’azienda potrebbe essere costretta a spostarsi verso un imballaggio in plastica, come le bottiglie in PET, per mantenere competitivi i prezzi.
Quincey ha chiarito che l’azienda sta considerando diverse soluzioni per far fronte all’aumento dei costi. Se l’uso delle lattine diventa economicamente meno conveniente, Coca-Cola potrebbe aumentare la produzione e distribuzione di bottiglie in plastica, che sono generalmente meno costose da produrre rispetto alle lattine di alluminio. Sebbene questa mossa possa sembrare una soluzione immediata, la Coca-Cola dovrà affrontare le critiche riguardo all’impatto ambientale della plastica, un tema particolarmente sensibile per l’azienda. Coca-Cola, infatti, è stata a lungo criticata per il suo impatto ambientale, in particolare per la gestione dei rifiuti di plastica. Nel 2023, circa il 47,7% delle bevande vendute dalla compagnia sono state confezionate in bottiglie di plastica, mentre solo il 26% è stato venduto in contenitori di alluminio e acciaio. Nonostante l’azienda stia cercando di aumentare l’uso delle lattine per ridurre il suo impatto ecologico, l’aumento dei costi legato ai dazi potrebbe rallentare i suoi progressi in questo campo.
Mentre la Coca-Cola esplora le sue opzioni per bilanciare costi e sostenibilità, l’ordine esecutivo firmato da Trump, che favorisce l’uso di cannucce di plastica rispetto a quelle di carta, aggiunge ulteriore complessità alla questione. Queste azioni possono sembrare contraddittorie, soprattutto considerando gli sforzi globali per ridurre l’uso della plastica e promuovere soluzioni più ecologiche.
La situazione presenta una sfida significativa per Coca-Cola: da un lato, l’azienda deve rispondere alle pressioni economiche causate dai dazi, mentre dall’altro non vuole compromettere i suoi obiettivi di sostenibilità e i dazi imposti da Trump potrebbero minare gli sforzi dell’azienda per ridurre la propria impronta ecologica.