Sono stati gli stessi dipendenti dello stabilimento Nespresso di Romont in Svizzera a dare l’allarme e permettere l’intervento della polizia, dopo aver trovato della strana polvere bianca in un carico di caffè proveniente dal Brasile.
La polizia federale ha immediatamente accertato che si trattasse di cocaina pura, ben 500 chilogrammi, nascosta tra i sacchi di caffè di 5 container. Sicuramente estranea alla vicenda, Nespresso ha immediatamente preso le distanze e tranquillizzato i suoi consumatori attraverso un comunicato inviato al magazine Business Insider:
“L’intera spedizione è stata bloccata e sequestrata dalla polizia nell’ambito delle loro indagini. La sostanza in questione non è entrata in contatto con nessuno dei nostri prodotti o con le apparecchiature di produzione utilizzate per realizzarli”.
A spiegare come ciò sia potuto accadere è intervenuto l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Ufdsc): poiché i controlli vengono effettuati a campione su un consistente numero di container in arrivo in Svizzera, può capitare che “qualcosa” sfugga. Anche perché, ad essere di volta in volta controllati, sono quei carichi provenienti da Paesi che in quel determinato momento sono considerati a rischio. In questo caso, il Brasile non rientrava nella lista.
Se fosse arrivato sul mercato, il carico avrebbe fruttato una cifra superiore ai 50 milioni di franchi.