11-09-2017 – “Un buona notizia per l’inizio delle scuole in un Paese come l’Italia dove il 20% dei genitori dichiara che i figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre il 36% consuma ogni giorno bevande zuccherate”, è quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’iniziativa dell’industria europea dei soft drinks (Unesda) di non vendere più volontariamente bevande zuccherate nelle scuole secondarie dell’Ue, distributori automatici inclusi.
Una svolta necessaria che va sostenuta ed estesa a livello nazionale dove più di un bambino su cinque (21,3%) è in eccesso di peso e quasi uno su dieci (9,3%) che è addirittura obeso secondo l’ultimo Rapporto “Okkio alla salute” realizzato tra i 6 e i 10 anni. Il fatto che l’Italia sia nella classifica dei peggiori Paesi europei per obesità infantile, secondo Childhood Obesity Surveillance Initiative, dimostra la necessità di continuare ad investire sull’educazione alimentare a partire dalla scuola dove va privilegiato il consumo di prodotti salutari anche con l’uso delle nuove tecnologie.
La grande diffusione dei distributori automatici deve essere accompagnata da una innovazione che punti a privilegiare prodotti naturali, di stagione e Made in Italy con obiettivi salutistici ma anche di formazione, soprattutto nelle scuole.
Un risultato che – continua la Coldiretti – può essere sostenuto con l’aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si stanno diffondendo e dove è possibile acquistare frutta fresca, disidratata o spremute di origine nazionale senza aggiunte di zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana alternativa.
La Coldiretti è impegnata nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe.
L’obiettivo – conclude l’Associazione – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura.