CONFIDA risponde all’Antitrust e annuncia ricorso

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CONFIDA risponde all’Antitrust e annuncia ricorso

15-06-2016 – Direttamente coinvolta nel procedimento avviato dall’Antitrust nei confronti di alcune delle principali gestioni accusate di aver violato l’art. 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, l’associazione di categoria CONFIDA ha prontamente risposto all’Autorità, al fine di ottenere l’annullamento della sentenza, attraverso il seguente Comunicato:

Milano, 14 giugno 2016 – CONFIDA, l’associazione nazionale di categoria del settore della distribuzione automatica, intende fare ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio per chiedere l’annullamento della decisione annunciata oggi dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L’associazione non condivide infatti le conclusioni a cui è giunta l’Authority, che sembrano piuttosto il frutto di un totale travisamento delle regole di funzionamento dei mercati della distribuzione automatica e delle logiche che li sottendono. CONFIDA è certa di aver sempre operato nel pieno rispetto delle regole poste a tutela della concorrenza e dei consumatori e continuerà a farlo.

Con una decisione adottata oggi, all’esito di un’istruttoria avviata lo scorso 17 luglio 2014, l’Autorità Antitrust ha ritenuto che le principali imprese operanti nel settore delle Vending machine (Gruppo Argenta S.p.A., D.A.E.M. S.p.A e le sue controllate Molinari S.p.A., Dist.Illy S.r.l., Aromi S.r.l., Dolomatic S.r.l. e Govi S.r.l. (Gruppo Buon Ristoro), Ge.S.A. S.p.A., Gruppo Illiria S.p.A., IVS Italia S.p.A. Liomatic S.p.A., Ovdamatic S.r.l. Sogeda S.r.l., Sellmat, SE. RI. M., Supermatic) e l’associazione di categoria CONFIDA, tra il 2010 e il 2014, abbiano posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza volta alla ripartizione della clientela e all’innalzamento coordinato dei prezzi, in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea. L’Autorità Antitrust ha comminato sanzioni pecuniarie per un totale di Euro 103.442.445; la sanzione inflitta a CONFIDA è di Euro 190.116.

I comportamenti ascritti a CONFIDA non avevano né finalità né effetti anticoncorrenziali. L’associazione, infatti, ha sempre operato nell’interesse esclusivo dei clienti e dei consumatori finali, nel rispetto delle proprie competenze statutarie.
Quanto alle singole accuse mosse dall’Antitrust, come già argomentato nel corso dell’istruttoria:

  • In merito ai capitolati di gara standardizzati, contrariamente a quanto ritiene l’Autorità, CONFIDA ha   agito con l’obiettivo di informare i soci e di proporre alle stazioni appaltanti, con un atto di responsabilità non dovuto, una riflessione su come dare maggiore rilevanza alla qualità dei   prodotti nelle gare per le forniture.
  • Sul presunto innalzamento concordato dei prezzi e alla ripartizione della clientela, le     accuse attribuiscono a CONFIDA un ruolo che essa, anche volendo, non avrebbe potuto ricoprire e interpretano scelte imposte dall’aumento dei costi delle materie prime come decisioni assunte dalle associate con l’intento di danneggiare i consumatori.  
  • Quanto al recente aumento dell’IVA, CONFIDA, come era suo dovere fare, ha segnalato prontamente ai propri associati la delicatezza della questione e le possibili ricadute sui loro conti economici.

Nessuna di queste condotte avrebbe potuto alterare il normale gioco competitivo tra le imprese del settore. Al contrario, la tutela della concorrenza e dei consumatori hanno sempre ispirato le iniziative dell’associazione, che continuerà a lavorare per migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi, con l’obiettivo di soddisfare sempre più i propri clienti e garantire che la pausa sia vissuta da tutti come un piacevole momento di relax.

confida
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