Convegno alla Nuova Simonelli: come può cambiare il mercato del caffè?

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Convegno alla Nuova Simonelli: come può cambiare il mercato del caffè?

Venerdì 30 giugno si è svolto il convegno “Il mercato del caffè: cosa succede, cosa può cambiare” nella sede del Campus Simonelli Group a Belforte del Chienti; incontro organizzato dal Consorzio Promozione Caffè e dall’azienda Simonelli Group, che ha visto la partecipazione di oltre cento invitati.

Ha moderato la mattinata la giornalista e conduttrice RAI Francesca Romana Elisei presentando ospiti ed esperti prestigiosi di fama nazionale come Cosimo Finzi, Direttore Astra Ricerche, Maurizio Mutti di GFK Consumer Panel Cluster Lead, Rossella Sobrero Presidente di Koinètica, Gruppo promotore Salone della CSR e il Prof. Gian Luca Gregori Rettore dell’Università Politecnica delle Marche.

La domanda a cui tutti i relatori hanno cercato di dare risposta, ovvero se il mercato del caffè può cambiare, ha trovato un unanime riscontro: sì.
Quello che è certo è che il mondo del caffè italiano si presenta dopo la pandemia in una situazione di difficoltà e profonda crisi ma le luci che ci sono all’orizzonte sono decisamente incoraggianti.

Michele Monzini, Presidente del Consorzio Promozione Caffè, ha aperto i lavori del convegno sottolineando quanto la bevanda caffè sia stata in questi ultimi anni elevata a bevanda salutare, superando i vecchi retaggi del passato, che la definivano spesso come una droga o una bevanda di cui bisognava diminuirne i consumi. Oggi il caffè fa bene, è una bevanda che apporta una dose di caffeina in grado di fornire tanti e buoni effetti fisiologici.
Andrej Godina ci racconta alcuni spunti interessanti emersi durante il convegno: gli interventi dei relatori hanno sottolineato quanto il caffè oggi sia una bevanda indifferenziata: il consumatore infatti non è in grado di percepire la differenza qualitativa tra una tipologia e un’altra.
In questa cornice, l’industria del caffè ha un grande margine di sviluppo che parte da una maggiore formazione dei baristi e degli intermediari, per arrivare alla fine a quella del consumatore. Il paradosso nel quale il caffè venduto al bar oggi vive è quello della regola dell’uno: una sola marca, un solo tipo e un solo prezzo. E se ciò non basta, il prezzo del caffè è inferiore anche rispetto a quello della porzione d’acqua, la classica bottiglietta. Questa sconcertante evidenza deve far riflettere: l’acqua non ha flavore, non ha la dose di caffeina, non necessita di alcun tipo di preparazione al momento, eppure costa più dell’espresso.

La Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia si inserisce perfettamente in tutte le presentazioni dei relatori, infatti è ad oggi l’unico strumento in mano all’intermediario e al consumatore in grado di guidare la scelta di acquisto.

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