10-05-2017 – Dopo poco più di un anno di attività, il distributore automatico di pane fresco installato nel piccolo Comune di Inarzo, in provincia di Varese, causa trasmissione telematica dei corrispettivi, ha cessato di svolgere la sua funzione: rendere disponibile il pane fresco H 24 in un paese in cui i negozi di prossimità diminuiscono sempre più e non vi sono centri commerciali a sopperire. Situazione comune a molti piccoli centri della nostra Italia.
Il distributore in causa venne installato a marzo 2016 su iniziativa del Comune che, rendendosi conto delle difficoltà con cui i cittadini acquistavano un bene di primaria necessità come il pane, decise di affiancare alla già esistente Casa dell’Acqua, un dispositivo automatico che sopperisse alla mancanza di negozi. Il distributore veniva rifornito quotidianamente da un panificio della zona e, a prezzi più bassi di quelli praticati in negozio, erogava pane di varia tipologia con monete e con la tessera utilizzata anche per prelevare l’acqua dell’adiacente casetta. Poco distante, ai margini di una fattoria, un distributore di latte fresco contribuiva a rispondere alle esigenze dei cittadini per beni necessari quali appunto acqua, pane e latte. Accolto con le dovute cautele, il distributore automatico di pane fresco ha poi convinto tutti ed è stato un punto di riferimento per gli abitanti di Inarzo, almeno fino a qualche giorno fa.
Cosa è accaduto? È accaduto che il gestore della macchina, di fronte alle nuove regole fiscali e dovendo attrezzarsi con i dispositivi adatti alla trasmissione dei corrispettivi, fatti due conti, ha deciso che il gioco non valesse la candela e, pertanto, ha disattivato il distributore, lasciando il paese senza pane. Per fortuna, il tutto è durato il tempo di riorganizzarsi, visto che il bar tabacchi di Inarzo si è fatto carico della vendita del pane. Certo, solo nelle ore in cui è aperto…