Home Caffè Crisi nel settore del caffè: l’analisi di Luca Solari, ceo di Covim...

Crisi nel settore del caffè: l’analisi di Luca Solari, ceo di Covim SpA

Lo diciamo ormai da mesi e mesi: il settore del caffè è in grande difficoltà a causa di molteplici fattori che hanno messo a dura prova le torrefazioni, tra cui l’aumento incessante dei prezzi della materia prima e le difficoltà logistiche globali.
Luca Solari, amministratore delegato di Covim, in un’intervista de Il Secolo XIX, non nasconde che il 2024 si sia chiuso con un bilancio in rosso e analizza la situazione attuale e le strategie messe in campo dalla torrefazione genovese per affrontare questa crisi.

Non siamo stati sorpresi da questa situazione, sebbene la perdita registrata sia contenuta rispetto a quelle di altre realtà del settore“, ha dichiarato.

La crisi economica che sta attraversando il comparto caffè è radicata in un aumento continuo dei costi delle materie prime, che sta mettendo a dura prova non solo le grandi torrefazioni, ma anche i piccoli produttori. In tre anni, i prezzi dell’Arabica sono passati da 120-150 cent per libbra a oltre 400 cent per libbra, mentre per la Robusta si è assistito a un incremento dai 1.500-2.000 dollari per tonnellata ai 6.000 dollari per tonnellata. Questi aumenti sono legati principalmente alla crescente domanda globale di caffè, che sta superando le capacità di offerta dei paesi esportatori.
La crisi non riguarda solo il costo delle materie prime, ma anche il settore logistico, con l’aumento dei noli e le difficoltà legate al cambiamento dei flussi commerciali internazionali, come la chiusura del Canale di Suez. A tutto questo si aggiungono gli aumenti dei costi delle plastiche, dell’alluminio e dell’energia.
Solari sottolinea che è necessaria una maggiore condivisione delle difficoltà tra tutti gli attori della filiera del caffè, dai fornitori ai clienti, per preservare la qualità e la sostenibilità del settore.
Nonostante le difficoltà, Covim sta cercando di affrontare la crisi con una serie di iniziative. L’azienda ha consolidato la sua sede commerciale e produttiva, centralizzando le operazioni in un unico sito a Tribogna, vicino a Genova, per migliorare l’efficienza. Inoltre, ha investito in un nuovo polo logistico che permette di ottimizzare la gestione delle scorte grazie all’uso di tecnologie avanzate come le navette laser guidate. Questi investimenti sono finalizzati a mantenere alti gli standard qualitativi, un aspetto fondamentale per Covim, che continua a lavorare su tutti e tre i principali canali di vendita: horeca, vending e GDO.
Guardando al futuro, Solari è ottimista sul lungo termine. Per il 2025 si prevede un miglioramento della situazione, con la speranza che i prezzi del caffè possano subire una lieve flessione, come indicato da alcune analisi di Reuters.
Nel breve periodo, tuttavia, il settore dovrà affrontare nuove difficoltà, in particolare nel primo semestre del 2025, ma Covim intende allineare i propri listini di vendita per rispondere alle sfide economiche.

Una delle sfide più importanti riguarda il cambiamento delle abitudini del consumatore finale. È necessario un maggior impegno da parte dei consumatori nel comprendere il valore del caffè di qualità.
Il caffè è un prodotto popolare, ma va valorizzato, soprattutto quando si sceglie un caffè di alta qualità”, afferma Solari.
Secondo il ceo, le torrefazioni devono fare uno sforzo maggiore per garantire la stabilità delle miscele e far fronte alla scarsità delle risorse. Allo stesso tempo, il canale bar dovrebbe puntare a un prezzo medio più elevato, per garantire una maggiore remunerazione ai gestori.

Per superare questa crisi, è essenziale che tutti gli attori del settore, dalle torrefazioni ai distributori, collaborino per garantire la continuità del comparto caffè. Solo con un impegno condiviso sarà possibile superare le difficoltà economiche e mantenere alti gli standard qualitativi che rendono il caffè italiano un prodotto apprezzato in tutto il mondo.

3/5 (1)

Lascia una valutazione

Condividi su:

Exit mobile version