I legali della Gaggio Tech, ex Saga Coffee, hanno comunicato ai sindacati l’intenzione di mettere in liquidazione la società della cosiddetta coffee valley dell’Appennino bolognese, suscitando l’immediata reazione dei rappresentanti sindacali, delle istituzioni locali e, naturalmente, della forza lavoro.
Ricordiamo che la società si occupa della lavorazione e stampaggio di componenti in metallo e plastica, parte dei quali vanno ai produttori di macchine per caffè e distributori automatici.
L’azienda è stata fondata nel 2022 attraverso la reindustrializzazione dell’ex stabilimento Saga Coffee. Le imprese lombarde Tecnostamp e Minifaber hanno investito nella società, rispettivamente con quote del 60% e 40%, con l’obiettivo di rilanciare la produzione e l’occupazione nella regione.

Nel giugno 2022, Gaggio Tech ha avviato le operazioni con 54 dipendenti, incrementando il personale con 83 nuove assunzioni nei mesi successivi. Nonostante questi sforzi, l’azienda sta attraversando una fase critica. Il socio di maggioranza, Triulzi, ha manifestato l’intenzione di procedere alla liquidazione della società, suscitando preoccupazione tra i lavoratori e le istituzioni locali.

La Regione Emilia-Romagna ha riconosciuto la gravità della situazione, con l’assessore al Lavoro, Giovanni Paglia, che ha definito la crisi “preoccupante” e ha espresso la disponibilità a esplorare tutte le possibili soluzioni per garantire la continuità dell’attività aziendale. È stato convocato un tavolo di salvaguardia occupazionale per il 7 marzo 2025, coinvolgendo tutte le parti interessate.

La prospettiva di una possibile liquidazione rappresenta un duro colpo per la comunità locale, che aveva visto nella rinascita dell’ex Saga Coffee un segno di speranza e sviluppo economico. Le prossime settimane saranno decisive per determinare il futuro di Gaggio Tech e per salvaguardare i posti di lavoro nella regione.