16-02-2015 – La contrazione dei volumi registrati nelle aree di servizio autostradali nel corso del triennio 2011-13 ha spinto i Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dello Sviluppo Economico a emanare un atto per l’individuazione di un piano di ristrutturazione dei servizi prestati sulla rete autostradale.
I dati parlano chiaro: la vendita dei carburanti è calata del 35%, quella dei punti ristoro del 15% anche a causa della diminuzione del traffico autostradale a pedaggio del 9% circa. Al fine di razionalizzare i servizi, i Ministeri hanno individuato alcuni punti chiave come, ad esempio, aumentare fino a 50 chilometri la distanza tra un’area di servizio e l’altra, chiudere quelle meno redditizie e sostituire i punti vendita di prodotti di ristoro con distributori automatici.
Le tre Federazioni di categoria dei gestori delle aree di servizio autostradali non ci stanno e replicano affermando che le esose royalty li obbligano a tenere alti i prezzi sia dei carburanti che dei beni di conforto e considerano “mortificante” essere sostituiti dai distributori automatici. Pertanto annunciano entro marzo uno sciopero di protesta.
N.d.r. Conosco bene la rete autostradale francese e posso affermare e confermare che vi sono aree di servizio totalmente automatiche ed altre in cui punto di ristoro tradizionale e distributori automatici convivono tranquillamente. I punti self, inoltre, offrono una gamma di prodotti ricca e variegata, sono sempre affollati e inseriti in un contesto accogliente e decoroso con tavolini e servizi a disposizione dei consumatori. E non mi sembra che gli addetti al servizio dietro al banco bar abbiano un aspetto “mortificato”.
Quale esperienza avete dei distributori automatici delle aree di servizio estere?
L’altra faccia della medaglia: si aprirebbe un nuovo mercato ma riservato solo a pochi operatori. Dite la vostra!