14-03-2016 – Alla campagna denigratoria contro l’uso dell’olio di palma nell’industria alimentare, le aziende del comparto stanno rispondendo con una massiccia campagna promozionale a favore dell’olio di palma sostenibile, come abbiamo riportato in questa News del 4 marzo scorso.
Sebbene i più grandi produttori del settore alimentare siano consapevoli del fatto che il consumo umano di olio di palma comporta per la salute gli stessi rischi degli altri grassi, come hanno ampiamente dimostrato molti studi scientifici, molte aziende lo stanno via via eliminando dalle ricette dei propri prodotti, utilizzando questa decisione anche a scopo pubblicitario.
Ferrero, che fa parte della neonata “Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile” pur supportando la campagna a suo favore, si è messa in moto per ricercare un sostituivo e sembra lo abbia trovato in un ingrediente naturale, le alghe marine, prescelte per le loro caratteristiche salutari.
Esse sono infatti composte per metà da proteine e per la restante parte da grassi “buoni” come gli Omega 3, oltre che da oli vegetali, zuccheri solubili e carboidrati.
Alla soluzione Ferrero sta lavorando già da tempo, collaborando al progetto Sibafeq del CNR e dell’Istituto di Chimica biomolecolare di Pozzuoli (NA), i cui risultati sono stati presentati in occasione di EXPO Milano 2015.
La prima sperimentazione del passaggio dall’olio di palma alle alghe verrà svolto nello stabilimento Ferrero a Palomonte in provincia di Salerno, dove è stato sistemato un impianto che raggiunge i 20.000 litri di coltura, destinato proprio alla prima produzione di merendine con le alghe.
Arriva, intanto, la notizia che Greenpeace ha posto proprio Ferrero, insieme a Nestlè, ai primi posti della sua classifica delle aziende che adottano politiche sostenibili per tutelare le foreste da cui provengono le loro materie prime.
