FIPE. Un 2015 duro per la ristorazione

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FIPE. Un 2015 duro per la ristorazione

27-05-2016 – Il Centro Studi della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) ha pubblicato i dati 2015 relativi alle imprese della ristorazione per ciò che concerne l’apertura di nuove attività e la chiusura di quelle esistenti.
Il saldo risulta essere negativo per tutto il settore e a prescindere dall’area geografica, dal momento che nell’arco dell’anno passato 3 imprese su 100 sono state chiuse, dato purtroppo in aumento rispetto ai risultati del 2014.
Se, infatti, nel 2014 il saldo tra le attività di ristorazione (bar, ristoranti, mense, catering…) cessate e le imprese ancora iscritte era di -10.290; il dato è cresciuto nel 2015 toccando quota -10.720.
Pur presentando omogeneità su tutto il territorio nazionale e fermo restando che nessuna regione fa registrare un saldo positivo, le regioni più colpite sono Sicilia, Abruzzo e Piemonte.
Il quadro più dettagliato mostra che i ristoranti avviati nel 2015 sono 8.627, quelli chiusi 13.600 con un saldo negativo di -5.029 attività.
Per quanto riguarda i bar, nel 2015 ne sono stati aperti 7.500, mentre 13.121 hanno cessato l’attività, portando il saldo per l’anno a quota -5.564.
Per quanto riguarda invece la ristorazione collettiva, che conta un numero ristretto di player, nel 2015 le nuove imprese sono state 102 e le cessate 229.

Sebbene questi dati siano comunque influenzati da variabili e fattori che possono accorrere nel corso di un anno, resta di fatto che il settore della ristorazione nel suo complesso presenta criticità che incidono sulla vivacità imprenditoriale che comunque lo contraddistingue.

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