Con il Decreto di agosto il Governo ha inteso dare un’accelerata al Piano Italia Cashless, presentato ad ottobre 2019 e poi rimandato a causa dell’epidemia da COVID-19.
In questi mesi si è lavorato per affinare i termini del Piano, in modo da renderlo più efficace e conveniente per operatori commerciali e consumatori. L’obiettivo, come noto, è quello di combattere l’evasione, incentivando l’uso di pagamenti digitali anche per transazioni di piccolo importo, e allo stesso tempo di modernizzare l’Italia, agli ultimi posti nella classifica dei Paesi europei per ciò che concerne i pagamenti via carta.
Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, infatti, nel 2019 il 57% degli italiani ha usato contante per i pagamenti, una percentuale che in cifre ha un valore di oltre mezzo miliardo di euro, pari a un mancato gettito stimato per le casse dello Stato che sfiora i 25 miliardi. Di contro, la media dei pagamenti digitali effettuati dagli italiani corrisponde a poco meno di 80 transazioni a testa (contro le 367 degli abitanti dei Paesi scandinavi ai primi posti nella classifica), e ha un tasso di crescita inferiore rispetto a quello dei Paesi agli ultimi posti della classifica.
Il Piano Cashless Italia, per il quale il governo ha stanziato 1,75 miliardi di euro per il 2021, vorrebbe ribaltare il trend negativo attraverso incentivi per i consumatori, quali il Bonus Bancomat e il super cashback, ovvero un superpremio per i più virtuosi, e vantaggi per gli esercenti sotto forma di credito d’imposta (si ipotizza il 30% delle commissioni sulle transazioni digitali accettate).
Oltre al Bonus Bancomat, pari a 300 euro all’anno per coloro che avranno effettuato un minimo di 50 acquisti all’anno pagando con carta, il Piano Cashless Italia prevede un super bonus, ovvero un cashback per i primi 100.000 cittadini che effettuano il maggior numero di transazioni con pagamenti tracciabili dal 1° dicembre 2020 al 31 maggio 2021. Il bonus ammonta al 10% degli importi spesi con mezzi tracciabili, fino a una soglia massima annua di 3.000 euro, e verrà erogato ogni 6 mesi sul conto corrente del consumatore, ovvero un cashback massimo di 1.500 euro a semestre.
Per poter accedere al bonus, occorre registrarsi sull’App Io ed effettuare acquisti come “cittadino” e non come titolare d’impresa. Non valgono quindi gli acquisti effettuati a titolo aziendale.
Per incentivare ulteriormente i pagamenti digitali e, contemporaneamente ridurre i contatti in ottica di epidemia da COVID, si è deciso di abbassare ulteriormente la soglia dell’importo transato che necessita di inserimento del Pin: dagli attuali 25 euro si dovrebbe passare a 50 euro dal 1° gennaio 2021.
Inoltre, si è allargata la platea degli esercizi commerciali coinvolti nel Piano: dall’iniziale ristretto numero di attività (quelle ritenute a maggior rischio di evasione) si dovrebbe passare a coinvolgere tutti i punti vendita, tutti i tipi di spesa e tutti gli importi. Il governo sta infatti pensando all’approvazione dell’eliminazione dei costi di transazione per i micro importi. Di conseguenza, anche l’acquisto di un caffè potrebbe costituire una delle 50 transazioni richieste.
Ci chiediamo se gli acquisti ai distributori automatici, essendo questi a tutti gli effetti punti vendita dotati di sistemi di pagamento digitali, rientrano nel Piano Cashless Italia. E i pagamenti via app?