21-05-2018 – Milano Coffee Festival, il primo grande evento dedicato alla bevanda più amata dagli Italiani, si conclude oggi 21 maggio. Fra i protagonisti, nell’evento in cui il caffè verrà celebrato in ogni sua forma, anche HostMilano, la manifestazione di Fieramilano leader mondiale dell’ospitalità. Attraverso educational, degustazione e laboratori, i visitatori verranno accompagnati in un viaggio ideale: dai Paesi produttori alle mille declinazioni di un bene ormai entrato nelle abitudini di consumo a tutte le latitudini.
HostMilano, punto di riferimento per il settore
Diffondere la conoscenza del caffè nella sue varie forme e varianti globali, allargando il numero degli interlocutori e coinvolgendo nella passione per il chicco nero sia il consumatore che gli operatori professionali; se la mission di Milano Coffee Festival celebra dunque la cultura del buon caffè, la stessa filosofia è quella sposata da HostMilano, la manifestazione che rappresenta l’indiscusso punto di riferimento per l’intero settore. Lo scorso ottobre, ha visto partecipare come espositori al Salone Internazionale del Caffè (Sic) oltre 600 aziende. Tutto grazie alla presenza nei suoi padiglioni di ciò che è necessario per fare un buon caffè: dalla miscela allo specialty passando per il monorigine, dall’espresso al brewing, dal cappuccino al filtrato, dai metodi di estrazione alle macchine per caffè.
L’ibridazione protagonista nel mondo del caffè
Anche nella sua ultima edizione HostMilano, grazie al suo network internazionale composto da aziende, professionisti e stakeholder, si è fatto interprete del trend di mercato e di tutte le ultime tendenze in fatto di “oro nero”. Tra queste, la progressiva ibridazione tra format un tempo distinti come caffè, gelato e pasticceria, diventata ormai la cifra distintiva del nuovo millennio. Via allora al coffee in tutte le sue forme, come centro di un mondo in cui i bar diventano vere e proprie forme di accoglienza e punti di incontro, inseriti come sono in spazi un tempo inediti: musei, librerie, cinema, teatri e punti vendita di altro tipo.
La produzione di caffè cresce in tutto il mondo: + 1,2% nel 2017/18
Che il prezioso chicco sia al centro del nuovo Rinascimento lo dimostrano anche gli ultimi dati a livello mondiale: la produzione globale è in crescita, dice l’ultimo report dell’Ico (l’International coffee organization), che parla di 159,66 milioni di sacchi di caffè verde nel 2017/18 (+1,2% rispetto all’anno precedente). E se in termini di nazioni i primi tre produttori sono Brasile, Vietnam e Colombia, chi consuma di più è l’Europa (51,93 milioni di sacchi e l’Italia primo importatore) davanti a Asia e Oceania (35,17).
Che il mercato italiano sia eccezionale lo confermano anche i dati Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi): nel Belpaese il 97% delle persone adulte consuma quotidianamente caffè, spesso in uno dei 149mila bar sparsi sul territorio, che preparano ogni giorno in media 175 tazzine. Ma non è finita, perché secondo Cerved (report aziende, recupero crediti e studi di settore) nel nostro Paese ci sono 700 imprese che operano nella torrefazione, con 6300 addetti e un fatturato di 3,5 miliardi di euro. E Ucimac parla anche della grande espansione di un mercato come quello delle macchine per espresso; qui, il giro di affari è di 445 milioni (2016) con una crescita rispetto all’anno precedente del 4,7% dovuto soprattutto all’export (cresciuto del 3,8%) e una previsione pressoché analoga per il 2017 (+4,5%).
Trend 2018: spazio ai metodi di estrazione lenta e alle micro torrefazioni
Che il caffè sia a tal punto al centro dell’interesse dei consumatori si riscontra anche dalle tante novità che, in giro per il globo, gli operatori adottano sempre all’insegna della sperimentazione. Il 2018, sostengono gli esperti, sarà ad esempio l’anno dei metodi di estrazione lenta, delle micro torrefazioni e di nuove bevande a base di caffè specialty, sulla scia del fatto che consumatori sempre più informati spingono produttori, torrefattori e produttori di macchine a proporre un prodotto migliore e bevande più attraenti. Tra queste, in prima fila il Nitro Cold Brew: proveniente dagli Stati Uniti, diffuso in Europa da un paio d’anni, è già entrato nell’offerta di grandi catene. Ultimo, ma non da ultimo, il ritorno del caffè come protagonista nei cocktail. Un rapporto, quello tra bevanda nera e mixology, che ha portato a riscoprire grandi classici come il Coffee Negroni o l’Espresso Martini, preparati utilizzando una ampia varietà di miscele e monorigine: dal 100% Etiopia Sidamu al caffè estratto in capsule per i cocktail casalinghi, per passare al Cold Brew.