14-08-2013 – Gli oncologici del World Cancer Research Fund, che lavorano per dimostrare che il cancro si può prevenire con una dieta sana ed equilibrata, hanno di recente lanciato un allarme per le proposte alimentari dei distributori automatici presenti nelle strutture ospedaliere del Regno Unito.
In realtà, anche se gli ospedali britannici si sono autonomamente dati delle linee guida sull’alimentazione da somministrare ai pazienti ricoverati, non c’è in U.K. una politica in materia. Pertanto, i gestori delle vending machine non vengono assoggettati a norme che disciplinino la tipologia di alimenti da proporre e scelgono secondo regole di mercato.
Questa notizia ci è utile per esaminare ciò che accade in Italia dove, secondo le stime, sono presenti circa 200.000 macchine collocate in nosocomi e strutture ASL.
Lucio Pinetti, presidente di Confida, tiene a sottolineare che, fermo restando un 20% di consumazioni costituito da caffè e acqua, il restante 80% dei prodotti erogati ha sicuramente una qualità alta e grosso modo rispetta quei parametri di “sana alimentazione” tanto evocati negli ultimi anni.
È chiaro che le scelte sono prevalentemente a carico del gestore o, nel migliore dei casi, operate in base ad accordi tra la compagnia e l’amministrazione ospedaliera, il che implica ancora una volta che il buon senso è la migliore linea guida.