All’allarme lanciato da Assorimap – l’associazione italiana dei riciclatori delle materie plastiche – si aggiunge quello dell’associazione europea – Plastics Recyclers Europe – che denuncia il rallentamento e il rischio del blocco delle attività a causa degli esorbitanti rincari dei costi energetici.
Poiché gli impianti di riciclaggio sono altamente energivori, l’aumento del costo dell’elettricità mediamente del 400%, diventa insostenibile, costringendo le aziende del circuito a lavorare a singhiozzo.
Se l’Europa non interviene con correttivi urgenti si rischia la chiusura di molte imprese del comparto, costituite prevalentemente da piccole e medie aziende. Una situazione che riguarda, quindi, l’intero circuito europeo del riciclaggio dei materiali plastici che si trovano a non poter più rispettare i target previsti dall’agenda europea.
A rischio oltre un milione e mezzo di posti di lavoro: già in Italia, secondo quanto dichiarato da Assorimap, stanno chiudendo 4 aziende su 10.