L’amministrazione della Città Metropolitana di Firenze ha deciso di intervenire sui costi sostenuti dai gestori per il servizio distributori automatici delle scuole superiori, venendo incontro ad una categoria in difficoltà, per la quale non sono previste misure di ristoro, sebbene siano palesi sia il fermo macchine nelle locazioni chiuse, che il calo dei consumi in quelle aperte ma con personale ridotto, prevalentemente per smart working.
Come noto, grazie alle azioni di CONFIDA, la rimodulazione dei canoni concessori era stata approvata nel Decreto Rilancio (art. 28bis) e prevista per le società di gestione in grado di dimostrare di aver avuto un calo del fatturato almeno del 33%.
Il Comune di Firenze sembra invece di aver stabilito la percentuale di riduzione dei canoni sulla base della presenza di personale ed alunni nei mesi dell’emergenza, diversa a seconda delle decisioni prese di volta in volta in merito alla DAD – Didattica a Distanza.
Il ricalcolo dei canoni e dei rimborsi dovuti per i consumi prevedono che per i periodi di sospensione al 100% dell’attività didattica in presenza, si abbatte del 95% il canone concessorio e nulla è dovuto per le spese di fornitura di acqua e energia elettrica; per il periodo di sospensione al 75% dell’attività didattica in presenza, l’abbattimento del canone è del 75% e il rimborso nella stessa percentuale delle spese di fornitura di acqua e energia elettrica; per il periodo dal 15 settembre al 31 ottobre 2020 l’abbattimento del canone e delle spese energetiche è del 50%.
Inoltre, fino alla fine dell’emergenza, anche se la didattica dovesse riprendere regolarmente, relativamente ai canoni concessori il comune di Firenze ha deciso di mantenere la riduzione del 5%.
Il provvedimento ha effetto immediato.