22-10-2014 – La paura del contagio Ebola ha allertato i produttori africani già da qualche mese, tant’è vero che la Costa d’Avorio, che copre il 33% della produzione mondiale, ha chiuso le frontiere ai Paesi confinanti già nell’agosto scorso.
Il mercato comincia a risentire delle incertezze generate dalla “crisi Ebola” con prezzi che, dopo una prima impennata, si sono stabilizzati intorno ai 3.100 dollari a tonnellata a fronte di un prezzo che in tempi non sospetti oscillava tra i 2.000 e i 2.700 dollari.
La World Cocoa Foundation ha avviato una sottoscrizione tra i suoi 115 membri, tra cui Nestlè e Mars, per ottenere donazioni da devolvere, attraverso la sua Cocoa Industry Response to Ebola Initiative, a organizzazioni come la Caritas e la Croce Rossa che operano in loco.
Altri giganti del cioccolato come Nestlé e Barry Callebaut hanno avviato corsi di prevenzione per i loro dipendenti sul posto, nel tentativo di arginare possibili focolai del virus.