27-09-2017 – Entro il prossimo 15 ottobre il Governo dovrà varare la nuova Legge di Bilancio che, stando a quanto già dichiarato, dovrebbe introdurre nel nostro Paese una tassazione sulle bibite zuccherate.
Il provvedimento, simile ad altri già in vigore in altri Stati e proposto già dal governo Monti, prevede un rincaro sul prezzo pari a 2,5 centesimi di euro.
L’obiettivo è quello di far calare le vendite di questi prodotti, il cui elevato consumo favorisce – soprattutto nei più giovani – l’insorgere di problemi di salute legati all’obesità.
In California, la così detta “Soda Tax” ha condotto a una diminuzione delle vendite dei prodotti gassati e zuccherati pari al 26%, favorendo, di conseguenza, l’aumento dell’acquisto di acqua.
Ma l’obiettivo è duplice e non consiste solamente nel migliorare la salute dei cittadini: l’aumento del prezzo delle bibite porterebbe nelle casse dello Stato circa 200 milioni di euro all’anno.
Se da un lato questo provvedimento potrebbe essere in linea con le nuove politiche alimentari su scala europea e mondiale (si veda la decisione dall’UNESDA di vietare la vendita di bibite zuccherate nelle scuole di II grado) dall’altro forse l’aumento del prezzo troppo “light” non porterà tutti i consumatori a cambiare idea.
Non ci resta che aspettare il prossimo mese per capire se la tassazione sulla Coca-Cola diverrà effettiva o salterà come successo già in passato.