Il Consiglio di Amministrazione di IVS Group S.A. ha approvato la relazione intermedia di gestione del gruppo IVS al 30 settembre 2020. Risultati principali:
• FATTURATO CONSOLIDATO pari a € 245,1 milioni (-28,4% rispetto a settembre 2019).
• EBITDA € 54,2 milioni (-32,0% rispetto al 2019).
• EBITDA ADJUSTED 1 € 48,6 milioni (-38,8% sul 2019, con un’incidenza sul fatturato pari al 19,8% (22,2% sul fatturato al netto dei ristorni).
• UTILE NETTO CONSOLIDATO pari a € 2,7 milioni, prima del risultato attribuibile a terzi per € 0,1 milioni.
• RISULTATO NETTO ADJUSTED consolidato pari a € -3,3 milioni, prima degli utili di terzi.
• INDEBITAMENTO FINANZIARIO netto in miglioramento di € 20,0 milioni rispetto al 31 dicembre 2019.
Perfezionate 4 nuove acquisizioni in Italia, per un valore di circa € 6,5 milioni.
Il fatturato consolidato al 30 settembre 2020 ammonta a € 245,1 milioni (di cui € 213,7 milioni derivanti dall’attività caratteristica del vending), con un calo del 28,4% rispetto ai € 342,6 milioni a settembre 2019 (di cui € 310,4 milioni nel vending).
I ricavi vending (calcolati al netto delle positioning fees) calano del 28,0% in Italia, del 37,9% in Spagna, del 21,2% in Francia, del 23,6% in Svizzera.
In calo anche il fatturato della CGU Coin Service (-17,8%), calano le vendite nel business principale della moneta metallica (-27,0%) e della moneta digitale della controllata Venpay (-56,8%).
Tutti i cali nelle diverse aree di business sono legati allo scoppio della pandemia Covid-19 e dal conseguente forte rallentamento, in alcuni casi blocco totale, di molti settori di clientela. Il calo del fatturato è iniziato sensibilmente nell’ultima parte di febbraio 2020 e si è progressivamente intensificato fino a maggio; i primi segnali di graduale recupero sono iniziati a giugno. Il recupero è continuato nel terzo trimestre, pur restando sempre ampiamente sotto i livelli del corrispondente periodo del 2019.
Il numero totale di erogazioni nei primi nove mesi del 2020 è stato pari a 453,4 milioni rispetto a 646,3 milioni dei primi nove mesi del 2019 (-29,8%).
Lo scenario economico e dei consumi ha visto nel periodo tra marzo e maggio 2020, durante la fase più acuta del lock-down, cali dei volumi fino all’84%, pur con differenze tra le nazioni e regioni. Da fine maggio / inizio giugno si sono registrati segnali di recupero, ma
continuando a scontare la chiusura di interi settori (es. scuole e università), la non piena ripresa dei trasporti pubblici e in generale, il debole andamento delle ore effettivamente lavorate. Durante l’estate, che tuttavia è un periodo di attività relativamente ridotta per il
vending, si è registrata una certa ripresa, ma il volume delle attività economiche resta ancora assai inferiore a quello registrato nel 2019.
Il sorgere di nuove ondate di pandemia e nuovi effetti di rallentamento economico paiono tuttavia caratterizzare la restante parte del 2020 e forse anche l’inizio del 2021.
In questo contesto, difficile e incerto, il gruppo ha attuato azioni efficaci sul lato economico, finanziario e organizzativo, riducendo il costo del lavoro e delle positioning fees quanto più proporzionalmente possibile al calo delle vendite. Ciò ha comportato anche un forte impegno nella riorganizzazione della logistica (tecnici e addetti al rifornimento).
Grazie a tali azioni l’azienda è riuscita a mantenere margini (EBITDA) di buon livello, anche in un periodo eccezionale, senza penalizzare la qualità del servizio ai clienti. La redditività operativa, insieme al contenimento degli investimenti, ha consentito non solo di preservare le buone riserve di liquidità di cui il gruppo dispone (aumentate nel corso del 2020), ma anche di generale un free cash-flow positivo significativo, che ha portato a una significativa riduzione (circa Euro 20,0 milioni) dell’indebitamento finanziario netto.
Sotto il profilo strategico, queste azioni consentiranno al gruppo IVS di iniziare il 2021 in una posizione migliore rispetto alla maggior parte degli operatori del settore del vending, in Italia e negli altri mercati europei. La crisi in atto comporterà infatti un riassetto del settore e l’inevitabile uscita degli operatori più deboli.
Da ciò deriverà l’opportunità, per IVS Group, di recuperare i volumi persi a causa della pandemia, attraverso azioni commerciali e opportunità di crescita per vie esterne, con un aumento delle quote di mercato e del valore dell’attività aziendale.