06-11-2017 – In una News della scorsa settimana abbiamo parlato delle lavanderie automatiche come particolare esercizio commerciale, assimilabile a quello dei distributori automatici almeno per la comune circostanza di non avere personale addetto alla vendita e, quindi, a presidiarlo. Tale caratteristica rende questo tipo di attività particolarmente vulnerabili e facile bersaglio per scassinatori, per lo più improvvisati, che per un bottino molto spesso magro arrecano danni enormi alle strutture.
Il caso emblematico del gestore delle lavanderie di Pesaro di cui abbiamo parlato ha messo in luce un non trascurabile aspetto psicologico: se la vittima di continui furti non riesce ad ottenere giustizia attraverso le istituzioni e chi di competenza, medita di farsi giustizia da sé o cade nella rassegnazione e mette a budget le perdite come normale voce dell’attività, restando in attesa del prossimo colpo. Tanto, lo subirà!
Se dovessimo elaborare una News per ogni atto di vandalismo o furto subito dai nostri gestori, ne dovremmo parlare ogni giorno, visto che le cronache locali di tutt’Italia ne riportano quotidianamente. Abbiamo scelto di parlarne sporadicamente, semmai in occasione di eventi particolarmente eclatanti. La storia del gestore delle lavanderie di Pesaro ci è sembrata una di queste e non pensavamo di doverne riportare un’altra solo pochi giorni dopo.
Invece, è rimbalzata nelle cronache locali dell’Abruzzo la storia di un’altra vittima appartenente al settore. Si tratta di un gestore di Campli in provincia di Teramo che ha voluto rendere pubblico quanto accade da anni ai suoi distributori automatici, oggetto continuo di furti e scassi. Le sue parole sono un lungo sfogo:
“Ogni furto che subisco significa per la mia azienda un danno monetario che si aggira tra i 500 ed i 2000 euro, tra manomissione delle macchine distributrici ed incassi. Da due anni a questa parte ho subito decine e decine di furti, molte macchine distributrici sono andate distrutte. Ogni anno il danno supera i 50 mila euro. Alcune macchine, essendo state trovate senza soldi all’interno, sono state sfregiate e rese inutilizzabili scaricandogli addosso un estintore. Ho sporto decine di denunce, senza che però nulla si sia davvero mosso. La mia azienda sta perdendo giornalmente capitali e sta riportando ingenti danni anche alle macchine distributrici. Gli ultimi furti non li ho denunciati, visto che non c’è modo di fermare quei malviventi temo che dovrò farmi giustizia da solo, o assoldare qualche altro malvivente a tutela della mie macchine distributrici. Probabilmente sarò costretto anche a licenziare del personale visto che l’unico consiglio che ho ricevuto da alcune autorità è stato quello togliere le macchine dai posti “più a rischio” per risolvere il problema in modo definitivo. La situazione è ormai divenuta paradossale.”
Lo sfogo termina con una richiesta di aiuto affinché tutto questo abbia fine e non si sia costretti a togliere le macchine dalle locazioni più a rischio che, guarda caso, di solito sono anche quelle più remunerative.
I gestori (tutti) sono stanchi di subire e soprattutto di non avere giustizia per quanto accade. È necessario che il problema dei furti ai distributori automatici venga portato nelle sedi di competenza, affinché vi sia data giusta considerazione e si elabori e si attivi un sistema a difesa del comparto. Che non può essere lasciato solo.